Il ruolo centrale delle donne in guerra. Madri, mogli, spesso vittime ma anche costruttrici di pace: su Facebook con PD e Democratiche

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Quella della donna è una figura centrale, sia in tempo di pace che in tempo di guerra. In Ucraina come in ogni altra parte del mondo in cui si combatte. Come durante la Seconda guerra mondiale e in tutti gli altri conflitti precedenti. Mentre gli uomini sono impegnati a farsi la guerra, spetta alle donne il ruolo di capofamiglia, di lavoratrici, di costruttrici della pace.

Ecco perché il Partito Democratico Biellese e le Democratiche Biellesi hanno organizzato per mercoledì prossimo 20 aprile (alle 18.30) una diretta Facebook all’interno della quale verrà tratteggiato il fondamentale ruolo delle donne nelle guerre, mai come oggi tanto dibattuto.

“La nostra democrazia, come la conosciamo oggi, si basa sulla sconfitta del nazifascismo avvenuta il 25 aprile del 1945 – scrive Greta Cogotti, referente diritti del PD Biellese nel comunicato stampa che presenta l’iniziativa –. Per anni abbiamo parlato della resistenza degli uomini, dimenticando, troppo spesso, il grande contributo dato dalle donne. Sono le donne ad aver lavorato nelle fabbriche e allevato i figli mentre gli uomini erano al fronte. Sempre le donne, nel ruolo di staffette, hanno rischiato la vita andando sulle montagne per portare informazioni, munizioni, cibo e vestiario ai partigiani, o ancora imbracciando loro stesse le armi”.

Rita De Lima, ex segretaria del PD Biellese, introdurrà l’incontro sulle donne partigiane del Biellese e sul loro ruolo centrale nella Resistenza, mentre la stessa Greta Cogotti modererà l’incontro.

La storia italiana, però, non è un’eccezione: Edoardo Tagliani, giornalista biellese e cooperante internazionale nella ONG AVSGI, parlerà del ruolo centrale che le donne hanno in tutte le guerre.

Donne che diventano capofamiglia, occupandosi dei figli, della casa e del lavoro mentre gli uomini sono occupati a combattere o a nascondersi perché perseguitati, donne che imbracciano le armi per difendersi, donne che diventano bottino di guerra, vendute e schiavizzate, donne che ricostruiscono la vita e la pace.

La relazione di Tagliani si focalizzerà in particolare su due Paesi, Siria e Ucraina. Luoghi molto distanti per cultura eppure così vicini perché, in entrambi, le donne sono quelle che hanno permesso che le loro famiglie potessero ricostruirsi una vita.

In Siria, mentre gli uomini erano nascosti per via delle persecuzioni, in Ucraina lasciando gli uomini al fronte e proteggendo i figli. In questo quadro, quindi, è possibile affermare che, se da una parte le donne sono tra le principali vittime della guerra, dall’altra sempre le donne sono quelle che resistono, che prendono in mano la situazione cercando di costruire la pace.

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