Il Lanificio Fratelli Piacenza dona un defibrillatore alla Rianimazione del “Degli Infermi”

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È già operativo nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Biella un nuovo defibrillatore che costituisce un ulteriore segnale della vicinanza che il territorio ha espresso verso l’Asl di Biella in questo momento difficile legato alla gestione dell’emergenza Covid.

Una donazione effettuata dall’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella con il contributo del Lanificio Fratelli Piacenza. «Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie. Ho sempre creduto molto nel fare sistema – afferma l’amministratore delegato, Carlo Piacenzaed è per questa ragione che sono felice che siamo riusciti in modo sinergico a donare delle nuove attrezzature ad alto contenuto tecnologico per rendere sempre più eccellente il nostro ospedale di Biella».

«Il territorio biellese nella sua interezza – afferma il commissario dell’Asl di Biella Diego Poggioha mostrato durante questa emergenza il suo volto migliore; lo ha fatto con tutte le sue energie e potenzialità spesso espresse attraverso la solidarietà di realtà imprenditoriali importanti. Grazie al Lanificio Fratelli Piacenza per questo contributo».

Umberto Colageo, responsabile della Rianimazione dell’Ospedale di Biella illustra le caratteristiche e l’importanza di questa strumentazione: «La terapia elettrica delle aritmie cardiache ha avuto un successo tale che oggi moltissime persone vivono con (e grazie a) un defibrillatore miniaturizzato impiantato sotto la cute, pronto ad entrare in azione al momento giusto. Buona parte di queste persone sono passate prima attraverso un evento per quasi tutti improvviso, difficilmente  prevedibile, spesso causato da un’aritmia trattabile con la terapia elettrica, cioè attraverso un arresto cardiaco, dal quale si può uscire a patto che si incastrino tutta una serie di fattori; che qualcuno orientato in materia assista all’evento e che verifichi l’assenza della coscienza e del polso, che quindi dia l’allarme e che si procuri un defibrillatore automatico e che nel frattempo inizi un massaggio cardiaco efficace a proteggere il cervello nell’attesa dei soccorsi».

«La squadra di soccorso – continua il dottor Colageo – porterà diversi strumenti ma uno in particolare è quello fondamentale, il defibrillatore. Strumento straordinario che abbiamo ricevuto anche questa volta dall’Associazione Amici dell’Ospedale di Biella. Non perché non ne avessimo, ma quelli in dotazione potranno così entrare nelle seconde linee, dopo  alcuni anni di battaglie, alcune vinte, altre perse, tutte combattute fino alla fine. Lo strumento che entra in servizio andrà quindi anch’esso a fare un lavoro nobile, quello di tentare di ridare la vita ad una persona che l’aveva già perduta, in un modo quasi divino, con una scintilla, una scarica elettrica che ricorda quella del dito del Creatore  che dà la vita ad Adamo nell’affresco di Michelangelo della Cappella Sistina di Roma».

c.s.

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