Il Comune di Biella si rimangia la parola e non rispetta i patti. Risulta ancora non versato il finanziamento di mille euro ad Agenda Digitale

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Dopo il video-messaggio della presidente di Agenda Digitale Biella, Fulvia Zago, un nuovo comunicato stampa risponde con i fatti alle provocazioni dell’assessore allo Sviluppo Tecnologico del Comune di Biella, Massimiliano Gaggino. I partner, evidentemente, hanno preferito mantenere toni bassi e pacati puntando sui risultati ottenuti in questi anni dalla public utility, nelle casse della quale, peraltro, l’Amministrazione comunale del capoluogo deve ancora versare un migliaio di euro sulla base di accordi intercorsi proprio con l’assessore Gaggino.

I partner del Patto del Battistero hanno confezionato un “sunto” attraverso il quale cercano di mettere i famosi puntini sulle “i”, invitando i cittadini biellesi ad avvicinarsi alla public utility, a conoscerla più da vicino, in assoluta trasparenza. D’altro canto, progetti, attività, voci di spesa, verbali e risultanze degli incontri sono sempre stati pubblici. Basta visitare il sito www.agendadigitale.biella.it/trasparenza.

“Giovedì scorso – si legge nel comunicato -, com’è noto, è andato in scena il Consiglio comunale di Biella, l’assemblea pubblica presieduta dalla Giunta, l’organo politico-esecutivo del Comune. Un attimo dopo i fatti altrettanti noti, il silenzio sulle motivazioni per cui gli amministratori hanno ritenuto di non presentare alcun progetto per il Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, finanziato con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), l’assessore allo Sviluppo Tecnologico, Massimo Gaggino ha ritenuto utile, nel presentare i risultati del proprio operato, utilizzare come pietra di paragone Agenda Digitale, di fatto denigrandone attività e risultati”.

Segue una serie di informazioni scandite per punti, tri i quali balza subito all’occhio quello intitolato “Il Comune di Biella”. Così si apprende che l’Ente “è uscito dal Patto, nel corso del 2020, per volontà propria di non rinnovare l’adesione e la fiducia nella mission di Agenda digitale Biella. Da allora Agenda digitale, pur privata della preziosa collaborazione della Città di Biella, ha continuato il suo percorso e la collaborazione con il territorio ed è andata avanti, arricchendosi di nuove adesioni”.

Costruttori di reti, ovvero “La rete a cosa serve?”. Altra piccola (?) stoccata… “La finalità di Agenda Digitale Biella è traghettare uno dei più antichi distretti industriali italiani nell’era della tecnologia ed attraverso questa creare un luogo dove sia più bello lavorare, fare impresa, vivere e far crescere i propri figli”.

Un altro punto interessante è sottotitolato “mai come ora nessuno si salva da solo”. Il riferimento è a come #ADBiella si muova sull’intero territorio provinciale per creare ponti tra i vari stakeholders. In buona sostanza “la rete pubblico/privato/cittadini non è solo formale, è fondamentale per cercare di non perdere neppure una delle occasioni e delle possibilità. Le informazioni corrono veloci, la collaborazione e le competenze di ognuno sono fattori di sopravvivenza. Mai come ora è necessario mettersi in gioco senza accampare diritti acquisiti e prelazioni. Il cambiamento coinvolge tutti, cittadini enti e imprese, e non farsi travolgere, ma governarlo, deve essere il primo comandamento”.

Non mancano obiettivi e risultati raggiunti. I primi, “derivano dalla strategia Europa 2020: azzerare il divario digitale, promuovere il commercio elettronico (la provincia di Biella è già tra le prime in Italia e si punta a mantenere e a migliorare il primato), migliorare i servizi (eGovernment / OpenData), estendere il modello delle scuole e delle competenze digitali, utilizzare la digitalizzazione come motore di innovazione e realizzare una smart community per migliorare la vita dei cittadini”; i secondi, sono facilmente consultabili a questo link: http://www.agendadigitale.biella.it/risultati.

Per rinfrescare la memoria all’assessore Gaggino e a chi per lui, c’è anche un titolo che compendia i partner del Patto: “Alla data attuale i partner (25) sono i seguenti: Agenzia Piemonte Lavoro, ASCOM, ASL Biella, Banca Sella, Biella Accoglie, Bonprix, Camera di Commercio di Biella e Vercelli Novara VCO, CNA Biella, Comune di Cavaglià, Comune di Cossato, Comune di Gaglianico, Comune di Vigliano, Confartigianato Biella, Confersercenti del Biellese, Ener.bit, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Pistoletto – Città dell’Arte, Fondazione Tempia, Mondoffice, Cooperativa sociale Orsoblu, Piemex, Provincia di Biella, Scuole Biellesi in Rete (SBIR), Unione Industriale Biellese”.

A corollario, “Il Patto del Battistero, perché?”. Un titolo paradigmatico che serve a far comprendere come “Agenda Digitale di Biella rappresenta oggi una buona parte del mondo produttivo del territorio, tanta società civile e istituzioni pubbliche. Fu un patto siglato tra enti pubblici e aziende private a sancirne l’atto di nascita, nel 2015: il Patto del Battistero. Perché del Battistero? Perché la culla fu il Comune di Biella, con l’allora assessore all’Innovazione Fulvia Zago: il Patto fu concepito e voluto fortemente tra quelle mura e da lì cominciò la sua missione, con l’obiettivo di coinvolgere pubblico e privato per lo sviluppo del territorio, digitale e non solo”.

Ultimo ma non ultimo, il messaggio della presidente Fulvia Zago, che può essere visto e ascoltato cliccando qui.

Come dire? A buon intenditor poche parole…

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