Guerra al Covid-19. L’orrendo sciacallaggio leghista sui nostri morti, intanto riesumano Bertolaso

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Aumentano i contagi, aumentano i morti, per fortuna anche il numero delle guarigioni, ma l’Italia è sotto scacco, per il momento. Covid-19 è invisibile, non lo è, al contrario, la guerra contro di lui. Questa pandemia passerà in ogni caso alla storia come la più mediatica, e quindi la più documentata.

Immagini, parole… Città deserte, mascherine che non ci sono ma forse arrivano, l’indomito eroismo dei nostri medici, infermieri e personale sanitario tutto, l’economia in panne, gli aiuti dalla Cina, tamponi per tutti, la lunga teoria di camion dell’esercito che, a Bergamo, trasportano le bare dei caduti in altre regioni, perché lì non c’è più posto nemmeno al Camposanto.

SIAMO IN GUERRA. Siamo in guerra contro il peggiore dei nemici, quello che ti disorienta, perché non lo vedi. Quelli che ti costringe ad improvvisare una strategia difensiva, andando a tentoni. Magari fidandoti anche un po’ di chi questa guerra l’ha già combattuta, e (forse) è riuscito a respingere gli attacchi del nemico invisibile.

Il quadro è questo, c’è poco da stare allegri. Stare a casa, invece. Per fermare, o almeno rallentare, il contagio, permettendo alla nostra Sanità di serrare i ranghi, di armarsi, di resistere all’urto dell’assalto nemico.

Ebbene, come succede in guerra, per vincere ci vuole determinazione, unità d’intenti, coesione. Un concetto semplice, chiaro, evidente, stringente. Un po’ come quando sulle pagine social ci capita di leggere frasi del tipo: “Esattamente, cosa c’è di difficile da capire nell’affermazione STATE A CASA?”

Lo hanno capito perfino Giorgia Meloni e gli apostoli di Re Silvio, evasore-benefattore, sempre pronti a sottolineare, precisare, punzecchiare, ma almeno con toni accettabile, vista la situazione. Chi continua a non capire, chi continua con lo sciacallaggio politico a tutti i costi, anche sulla pelle dei nostri morti, è il sempre pessimo capitano.

Lui e i suoi sgherri continuano ad alimentare la macchina del fango, dell’odio, del caos. Nella logica, sperano, del divide et impera. Questi rigurgiti mefitici della storia politica italiana, questi traditori, ché se fossimo davvero in guerra solo così potrebbero essere definiti, continuano imperterriti nel loro banditismo istituzionale.

Come? Con l’unica arma che hanno a disposizione in questo momento. Le FAKE NEWS. E la sempiterna mala fede, naturalmente. Quella stessa mala fede che consente al pessimo capitano (in proprio o per bocca delle sue vestali della carta stampata) di paragonare impunemente la sua trasgressione (la passeggiata per andare a fare la spesa con fidanzata e scorta che ha fatto il giro di tutti i Tg) a quella di Papa Francesco. Stata a casa!, si diceva.

E pur così, crediamo che sia di tutta evidenza lo scarto tra le due promenade

Non finisce qui. Da un paio di giorni a questa parte gli impostori di Pontida hanno diffuso in rete una grafica che compendia la loro falsa vulgata sugli stanziamenti dei diversi Paesi europei per sostenere le rispettive economia messe in ginocchio dalla guerra al Coronavirus.

Secondo questa patetica narrazione leghista, l’Italia, con i suoi 25 miliardi, sarebbe il fanalino di coda continentale per la quantità di denaro stanziato.

FALSO!!!

Come ha chiaramente spiegato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (ma lo aveva già anticipato pochi istanti primi il premier Conte) nel corso della conferenza stampa di presentazione del DPCM Cura Italia, altrimenti detto “Marzo”, questo primo stanziamento di 25 miliardi ha lo scopo di liberarne altri per un totale di 320 miliardi.

Cosa c’è di difficile da capire in questa spiegazione? NULLA, assolutamente nulla. Solo la mala fede di cui sopra la può distorcere e piegare alla vergognosa campagna di impallinamento dell’esecutivo in carica.

Nella straordinarietà di questa emergenza, di errori ne sono stati commessi, e probabilmente ne saranno commessi ancora, ma non è questo il tempo di giocare col… “fuoco amico”. Francamente, adesso, siamo veramente stufi di questa retorica, di questa propaganda che non giova a nessuno, e arreca danno a tutti.

Il tutto mentre il governatore leghista della Regione Lombardia Attilio Fontana, riesuma, appuntandogli i gradi di commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, nientemeno che Guido Bertolaso (noto a molti come “Bertoladro”, per la lunga serie di condanne che affollano il suo casellario giudiziale)…

Ah, gente, per inciso. Ancora peggio di questo Matteo, è riuscito a fare l’altro pessimo Matteo, già bulletto di Rignano (oggi studia da delatore), che per sparlare del governo di cui fa parte non ha trovato di meglio da fare che chiedere asilo politico all’estero.

Ecco, il confino politico per entrambi, Matteo1 e Matteo2 (come genitore1 e genitore2), potrebbe essere un istituto da rispolverare. In tempo di guerra.

Intanto, in Europa, dopo averci perculato, chi più chi meno, ci prendono a modello…

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