Giovani donne crescono… “SENZA MASCHERA”. Progetto sull’8 marzo coordinato da docenti biellesi all’Enaip di Borgosesia

0

Piccole donne crescono. Parafrasando il titolo del libro di Louisa May Alcott, potremmo dire giovani donne crescono, e festeggiano con originalità e intraprendenza la ricorrenza dell’8 marzo. Sono le ragazze iscritte al primo anno del corso di “Operatore del benessere e dell’acconciatura” all’Enaip di Borgosesia.

Siamo nell’ambito della formazione professionale, un percorso parallelo rispetto alla scuola pubblica, gestito a livello regionale con lo scopo di indirizzare gli studenti al mondo del lavoro. Enaip è infatti un ente di formazione accreditato presso la Regione Piemonte.

A seguire le giovani studentesse in questo percorso foto-artistico che celebra la Festa della Donna, è stato il docente biellese Cristiano Bonmassar«Il progetto “SENZA MASCHERA” – spiega il prof di Informatica -denuncia la condizione professionale delle donne. Una situazione che spesso le vede costrette a portare una maschera e nascondere il loro essere donne. Il gesto simbolico del togliersi la maschera in una prima foto ed essere senza nella seconda indica la volontà di affrancarsi dai pregiudizi».

Gli scatti che ritraggono le giovani allieve sono comparse proprio questa mattina sulla pagina Facebook dell’istituto vercellese: SENZA MASCHERA è un progetto fotografico realizzato con le ragazze del primo anno ‘operatore del benessere e dell’acconciatura’, che denuncia la disparità dei riconoscimenti professionali tra uomo e donna – si legge sulla bacheca social dell’Enaip di Borgosesia -. Una condizione che spesso vede la donna costretta ad indossare una maschera è nascondere la sua femminilità per potersi adattare all’interno di un sistema ‘a sesso unico’. Una donna senza maschera è semplicemente una donna, che esprime la sua perfezione in quanto taleOccorre ricordare che ci sono stati momenti storici, più o meno recenti, in cui le donne hanno dato un enorme contributo al mondo ma i loro successi non sono stati celebrati tanto quanto quelli degli uomini”.

“Se pensiamo ad un Nobel della letteratura italiana ci viene più semplice ricordare Pirandello con il suo ‘Uno nessuno e centomila’ e non Grazia Deledda grande poetessa e scrittrice – sottolineano ancora le studentesse -. Ma parlare delle donne è anche trattare delle loro sfide quotidiane, come trovare un equilibrio tra la maternità e il lavoro – problema che riguarda gli uomini in misura minore -, parlare delle donne serve per combattere gli stereotipi che spesso le costringono a non esprimere la loro personalità per non incappare in pregiudizi o forme abiette di emarginazione. Con l’augurio che tutte le giornate internazionali della donna siano un momento di riflessione anche per gli uomini, e siano un momento in cui le donne sentano la forza e il coraggio di raggiungere i loro sogni. Perché sappiamo che la nostra forza, che viene dal profondo, è inesauribile. Siate orgogliose di essere donne ogni singolo giorno della vostra vita”.

Al progetto “SENZA MASCHERA”, diretto dalla professoressa Rossana Rossi, ha partecipato anche l’insegnante di laboratorio, Mara Stucco, biellese pure lei e titolare di un salone di acconciature a Cossato. Così come biellese è anche il direttore dell’istituto di formazione, Alberto Ghibò, responsabile, oltre che della struttura di Borgosesia, dell’Enaip di Chiavazza.

 

Condividi:

Commenti chiusi