Giornata Mondiale della Terra 2020. Un’occasione per riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente

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In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso (e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Sta inquinando l’aria, l’acqua, il suolo, gli animali… e se stesso, al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla Terra. (Erich Fromm)

Oggi, 22 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della Terra, data individuata dalle Nazioni Unite (nel 1970) in cui si ricorda la salvaguardia del nostro Pianeta e la difesa dell’Ambiente. Questo momento fu fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancora prima dal Presidente John Fitzgerald Kennedy.

Cinquanta anni dopo, in piena crisi climatica e sanitaria a causa dell’emergenza del Covid-19, questa giornata assume ancora più significato. I cambiamenti climatici rischiano di diventare irreversibili e la qualità della vita sulla Terra rischia di diventare inaccettabile.

Oggi è di fondamentale importanza rivalutare e ripensare il nostro rapporto con il pianeta. Bisogna impegnarsi più fortemente alla ricerca di soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività umane.

Impariamo a guardare e considerare la natura come essere vivente e rispettabile, nella quale noi siamo umili ospiti. Non dimentichiamoci che esiste anche una responsabilità personale.

Ognuno dovrebbe rispondere delle proprie azioni senza nascondersi dietro la società o altro. Riduciamo gli sprechi, eliminiamo l’inutile, rallentiamo i ritmi. Senza aspettare che lo faccia anche l’altro, senza criticare nessuno.

È solo dando l’esempio che ci si trasforma… Una goccia alla volta e l’oceano diventa inarrestabile.

Collaboriamo con la natura cercando il nostro benessere reale. Vi state rendendo conto di come madre natura sta tornando a respirare da quando siamo chiusi nelle nostre case per fronteggiare l’emergenza del Covid-19? In questo periodo si sta riprendendo ciò che con violenza e mancanza di rispetto le abbiamo tolto: l’Aria.

Ancora una volta, la natura, ci dà una grande lezione di vita, una lezione che mai dovremmo dimenticarci: quando noi ci ritiriamo, lei sta meglio, e respira. Aria e acqua pulite, cieli tersi…

Ricordiamoci che come disse Aristotele: “La natura non fa nulla di inutile”.

Sinceramente, ci accorgiamo solo ora, di quale sia la natura umana? Piena di contraddizioni? Di giochi di potere? Che tutto ruoti attorno al denaro e di come questo abbia deciso molte delle nostre paure, della felicità e la tristezza di un pianeta per troppo tempo? Di quanto danno facciano, da più di vent’anni alla Terra?

“Alberi massacrati. Sorgono case. Facce, facce dappertutto. L’uomo si estende. L’uomo è il cancro della terra.” (Emil Cioran)

Come possiamo pretendere di essere sani in un mondo malato “dall’inquinamento umano?”

Albert Einstein disse: “Le gravi catastrofi naturali reclamano un cambio di mentalità che obbliga ad abbandonare la logica del puro consumismo e a promuovere il rispetto dello creazione”.

Prendiamone atto tutti, nessuno escluso!

Concludo cari lettori e lettrici invitandovi a riflettere ulteriormente con questo aforisma del filosofo Nietzsche: “La terra ha una pelle, e questa pelle ha delle malattie. Una di queste malattie si chiama uomo”.

 

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