Gioco d’Azzardo Patologico. I sindaci biellesi di Avviso Pubblico: “No al prelievo sulla speranza dei più fragili”

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Sia a livello locale che regionale tiene banco il confronto politico sul gioco d’azzardo patologico. Dopo la lettera aperta inviata dai sindaci biellesi che aderiscono ad Avviso Pubblico, nella giornata di ieri sono state recapitate a ciascun consigliere regionale di maggioranza le missive degli amministratori pubblici contrari alla modifica della legge regionale proposta dal leghista Claudio Leone, particolarmente interessato a questo tema, dal momento che già nel 2019 aveva iniziato l’assalto “alla diligenza”, per poi ripetersi nel mese di giugno dell’anno successivo (proposta del 22 giugno 2020, n. 99).

Casus belli è sempre la Legge Regionale 2 maggio 2016, n. 9 che reca in rubrica “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”. A questo proposito è bene ricordare che la legge 9/2016, proposta dalla giunta Chiamparino, venne approvata dal Consiglio regionale all’unanimità, Carroccio incluso. I sindaci di Avviso pubblico chiedono che il testo attualmente in vigore non venga modificato (oggi è intervenuto sul tema anche il PD Piemonte, con la vice segretaria Monica Canalis).

Ci si chiede per quale motivo (e avallando quali interessi) la Lega voglia superare il disposto di una legge che non si è mai posta in ottica proibizionista ma che ha, semmai, messo dei freni, dei paletti (ad esempio in riferimento alla collocazione e agli orari di apertura delle sale slot) a comportamenti che rischiavano di accentuare la piaga sociale del gioco d’azzardo patologico. E i dati a disposizione lo confermano: sono diminuiti del 20% i pazienti con dipendenza da gioco, si sono ridotti i volumi giocati e persi, e non c’è stato il temuto “effetto sostituzione” con il gioco online.

Proprio per non far saltare questi paletti, gli amministratori biellesi hanno scritto: “Siamo sindaci tutti i giorni impegnati nelle nostre comunità a cercare di risolvere i problemi delle persone, al pari di un consigliere regionale. Lo siamo con una maggiore esposizione alla fragilità, ne conosciamo i nomi, le storie, i turbamenti. Ne conosciamo perfino l’odore. Sperimentiamo la fragilità sociale e soprattutto quella economica, che sempre più preme sulla vita dei nostri concittadini e ne ‘morde’ l’esistenza e la carne stessa. Le Famiglie versano in gravissima e crescente difficoltà economica che le espone, sempre più, al rischio di marginalità non riuscendo a far fronte, non di rado, neppure a semplici pagamenti”.

“Gli sforzi messi in campo da tutti i livelli amministrativi hanno svelato la dimensione dei bisogni insieme all’inadeguatezza degli stanziamenti – continuano dal coordinamento provinciale di “Avviso Pubblico” -. L’inevitabile superamento del blocco dei licenziamenti rischierà di allargare la fascia di vulnerabilità sociale con conseguenze potenzialmente devastanti sulla tenuta complessiva delle nostre comunità. ‘Gratta e vinci’ e ‘macchinette mangiasoldi’ si presentano come illusione ammantata di sogno e di speranza. Una illusione che alimenta in modo importante le casse di uno Stato incapace di prendere una posizione decisa sul tema e distante dall’offrire una soluzione soddisfacente al bisogno di dignità dei cittadini”.

“In questo circuito di arricchimento derivante da un ‘prelievo sulla speranza dei fragili’ traggono beneficio, non di rado, apparati privati a volte riconducibili a multinazionali che arricchiscono i loro conti e, spesso e volentieri, finiscono con l’alimentare circuiti contigui al malaffare che si alimentano di risorse per i loro sudici affari”, concludono i sindaci biellesi.

Al coordinamento provinciale di “Avviso Pubblico” aderiscono i comuni di Benna, Bioglio, Borriana, Casapinta, Candelo, Mongrando, Muzzano, Occhieppo Superiore, Ponderano, Sandigliano, Verrone e Vigliano Biellese.

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