Furti nei supermercati. Ovvero, biellesi che non pagano alla cassa: la denuncia di un lettore…

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Dalla nascita di Bi.T, ormai più di un anno fa, diverse volte ci è capitato di raccontare (altre volte non lo abbiamo fatto per non ripetere sempre le stesse notizie…) alla nostre lettrici e ai nostri lettori spiacevoli fatti di cronaca che se dal punto di vista penalistico magari non hanno grosso rilievo, ce l’hanno sicuramente da un punto di vista sociologico, poiché integrano una forma di malcostume assolutamente censurabile ed emendabile.

Stiamo parlando di quei biellesi, uomini o donne non importa, che frequentano i supermercati della città e che hanno il brutto di vizio di non pagare la spesa. O almeno di provarci, a non pagarla. A fronte delle tante volte in cui sono stati colti in flagrante e fermati, chissà in quante altre circostanze, è assodato che siano sempre gli stessi (e sono ben noti alle forze dell’ordine), sono riusciti a farla franca.

Le ruote tagliate

A tal proposito, ci ha scritto un nostro lettore che di mestiere fa proprio l’addetto alla sicurezza. E proprio per questo, ovvero per aver fatto semplicemente il suo lavoro, nei giorni scorsi ha trovato tre pneumatici della sua auto tagliati. «In anni di servizio – racconta – non era mai successo prima che mi bucassero tre gomme su quattro. Perché secondo loro dovrei lasciarli rubare indisturbati facendo finta di non vederli, chiudendo non uno ma entrambi gli occhi, insomma…»

«Cosa ancor più grave – continua il lettore – da un po’ di tempo a questa parte, senza un minimo di vergogna, vengono addirittura a chiederci se possono riempirsi le borse. Quindi noi cosa dovremmo fare? Rischiare il posto per permettere loro di rubare dagli scaffali? E se glielo impediamo, si vendicano sulle nostre auto. No grazie, noi non ci stiamo, non ci pieghiamo e questa vergogna, perché di questo si tratta».

«Non solo, non cediamo a questo assurdo ricatto anche perché ci teniamo a far sapere a questi soggetti che stiamo dalla parte di tutte quelle persone oneste che pagano la spesa fino all’ultimo centesimo», conclude.

Dalle parole del signor Mario Rossi (nome ovviamente è di fantasia) emerge tutta la frustrazione e il disappunto di chi contro condotte di questo tipo non ha alcuna arma, se non quella di richiedere tempestivamente l’intervento delle forze dell’ordine o denunciare, ex post, il furto subito.

Ma anche le armi che hanno a disposizione poliziotti e carabinieri sono piuttosto spuntate…

Nonostante la reiterazione del reato (o del tentativo) questi personaggi sono sempre a piede libero. Qualche volta si limitano solo a cambiare provincia, per passare più facilmente inosservati perché meno noti a sicurezza e forze dell’ordine, poi, quando è ora di riempire nuovamente il frigorifero, la storia ricomincia.

Attenzione, i protagonisti dei misfatti a cui si riferisce l’amico Mario Rossi non sono persone che non ce la fanno, che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Non sono indigenti, non rubano perché costretti dai morsi della fame. Questo è il punto. Ecco il vero problema.

Speriamo che questo appello arrivi a chi di dovere e che in qualche modo si riesca a trovare una soluzione che contemperi gli interessi di chi lavora e quelli di chi fa la spesa in modo onesto e corretto.

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