Furbetti biellesi del Bonus Covid. Dal M5S a Pizzi è unanime il coro di biasimo

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Sulla scia dei furbetti romani, potevano mai mancare i furbetti biellesi? Quelli che un tempo “Roma ladrona”, poi “prima gli italiani” (ma anche no, prima noi), oggi, molto più semplicemente e prosaicamente “arraffa arraffa”.

Dell’inadeguatezza di molti mestieranti della politica, non solo locale, si è già detto e scritto parecchio. Ricordiamo, una prece, chi starnazzava mesi fa chiedendo contributi di mille euro a pioggia e direttamente sui conti corrente dei richiedenti e oggi se la prende con il governo Conte per non aver fissato “paletti rigidi”.

La schizofrenia politica è solo un lontano e sbiadito ricordo, qui siamo over the top, ormai superati i remoti confini di quella galassia chiamata… grottesco. Abbondantemente oltre ogni limite di umana decenza.

Così, si alza unanime il coro di condanna per comportamenti che i furbetti biellesi, invece di chiedere scusa facendo pubblica ammenda, tentano, al contrario, di giustificare. Dimostrando, una volta di più, quanto la “sbornia di potere” conduca a quella di denaro (pubblico in questo caso).

O tempora, o mores…

Le prime reazioni a livello cittadino sono arrivate dal M5S Biella e da Alessandro Pizzi, co-portavoce di Europa Verde Piemonte. «Siamo stati costretti ad assistere anche in questi giorni a comportamenti indecorosi – riporta il comunicato stampa diffuso ieri dai pentastellati lanieri –, dai furbetti della CIG, tra aziende fittizie o che facevano comunque lavorare i dipendenti, ad aziende inattive che hanno chiesto il fondo perduto, i lavoratori in nero che hanno chiesto il RDC, ed ora i 5 deputati che hanno richiesto il bonus Inps da 600 euro destinato a lavoratori autonomi e partite Iva».

E ancora: «Ci suonano ancora più ipocrite le dichiarazioni che oggi (ieri, ndr) troviamo sui giornali locali rilasciate da alcuni esponenti politici del territorio, come quelle del vice sindaco Moscarola e dell’assessore Gaggino – assessore che stando al sito del comune di Biella ancora non ha ottemperato agli obblighi della trasparenza di cui art. 13, c. 1, lett. a) e art. 14 del d.lgs. 33/2013 – che, nonostante l’auto-aumento dello scorso luglio, hanno cercato giustificazioni per il bonus richiesto. Alla faccia dei cittadini che hanno davvero faticato tanto per il Covid-19».

Il documento inoltrato dai 5 Stelle ai media biellesi si conclude con una serie di quesiti che adombrano scenari ancora più inquietanti: «Ma la domanda che ci sorge ora è: hanno percepito solo quel bonus? Contributo a fondo perduto e Bonus Piemonte, ne sono stati beneficiari? A quanto ammontano i contributi ricevuti visto che rivestono una carica pubblica?»

Pizzi titola il suo post su Facebook così: «Fuori i nomi e i redditi anche dei politici Biellesi senza DIGNITÀ… DIMISSIONI SUBITO!»

E continua: «A Biella, tredici mesi fa, appena insediata, la giunta Corradino, come primo provvedimento, ha approvato l’aumento dei compensi per sindaco e assessori. Rispetto alla scorsa legislatura l’aumento è stato del 30%. Il sindaco ha un compenso lordo di 3.718 euro mensili, mentre per gli assessori è salito a 2.231 lordi. Ed infine al vice sindaco (Moscarola, per l’appunto) è stata riconosciuta una cifra maggiorata (circa 2.788 euro lordi) rispetto agli altri componenti la giunta».

Puntuale, arriva l’affondo: «Io da insegnante part-time percepisco meno di 1000 euro è ho reddito da partita IVA ovviamente ridotto in epoca Covid. Ma non ho chiesto il bonus. E sapete perché? Credo di avere dentro di me una cosa che si chiama DIGNITÀ…»

In conclusione: «Come Verdi – Europa Verde Piemonte CHIEDIAMO LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEI CONSIGLIERI REGIONALI DEL PIEMONTE CHE HANNO PERCEPITO IL BONUS nonché dei SINDACI e chi possiede incarichi di GIUNTA per comuni capoluogo di provincia che hanno beneficiato del contributo».

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