“Essere felici” ai tempi del Covid-19? Si può, ma è un duro lavoro di testa, cuore e… filosofia

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“Non è detto che la felicità significhi una vita senza problemi. La vita felice viene dal superamento dei problemi, dalla lotta contro i problemi, dal risolvere le difficoltà, le sfide. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio, sforzarsi. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato” (Zygmunt Bauman)

Sembra un po’ paradossale e assurdo parlare di felicità ai tempi del Covid-19 in cui i giorni sono completamente diversi da quelli che abbiamo vissuto finora, e sembrano tutti uguali, e lenti ma adesso come non mai tutti noi abbiamo davvero un gran bisogno di Felicità.

Tutto ciò che desideriamo come esseri umani è stare bene, e sappiano che non bastano gli oggetti materiali, ci vuole la salute in primis e qualcosa di diverso e di più impalpabile.

Come si può affrontare questo momento tanto drammatico e tragico cercando, nonostante tutto, di essere un po’ felici? Come possiamo affrontare tutto ciò?

Un aiuto potrebbe venire dagli insegnamenti degli antichi filosofi, secondo i quali essere felici non significa avere sempre il sorriso, ma è il frutto di un duro lavoro, si costruisce ed è qualcosa di duraturo. Tutto ciò richiede impegno ed esercizio.

Per Platone e Aristotele la felicità non è un fatto momentaneo ma un atteggiamento positivo e propositivo.

“Come nei giochi olimpici non vengono premiati i più belli e i più forti, ma coloro che si impegnano nelle gare, dirò che alcuni di loro vincono, così come quelli che agiscono correttamente risultano essere i vincitori delle cose belle e buone della vita. Il provare piacere e felicità è cosa che avviene nell’anima, per ciascuno e piacevole quello di cui lo si dice appassionato” (Aristotele).

Il filosofo Aristotele sottolinea la fondamentale importanza dell’impegno per raggiungere la felicità.

Del resto, se i filosofi nei lunghi secoli che ci hanno preceduti hanno passato la vita a pensare e a trasmettere le loro considerazioni a qualcosa sarà pur servito!? Leggerli ci aiuta a riflettere.

Per il filosofo Gibran “le persone felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno”.

Secondo me, anche nei momenti difficili dobbiamo cercare (per quando possibile) di avere un atteggiamento, un approccio positivo. Si deve cercare di cogliere il positivo nel negativo e guardare le cose da una prospettiva diversa, mettendosi in gioco e superando la paura, la noia.

La felicità dipende dall’esistenza di qualcosa nel mondo (e questo mondo può essere anche la nostra psiche) che ci rende felici: una persona, una speranza, un’idea…

Anche io ho momenti di ansia e tristezza dettati dalla perdita di lucidità, perché magari ascolto o leggo troppe notizie ma vivo pensando che ciò che ho oggi posso perderlo domani e quindi cerco di prendere il meglio da ogni minuto che vivo.

Anche se il minuto fa schifo e spero che magari passi in fretta me lo vivo perché è Vita, comunque degna di essere vissuta. Amiamo ciò che abbiamo ora e pensiamo sempre che nonostante tutto c’è gente meno fortunata di noi nel mondo (bambini sfruttati e fatti lavorare in condizioni disumane, famiglie distrutte a causa delle guerre e dai bombardamenti, vivere nella povertà assoluta…).

In questo momento la vita non è facile ma può e deve tornare ad essere bella, più bella di prima.

Dobbiamo avere pazienza e speranza!

Torneremo a sorridere, abbracciarci, baciarci, correre, viaggiare, essere liberi e a VIVERE.

Così com’è arrivata la primavera e iniziano a vedersi le prime fioriture, anche noi torneremo a fiorire e a colorare il mondo con la nostra felicità.

Il mio invito e consiglio è quello di non abbatterci troppo (rischiando di crollare) perché comunque, assumendo questi atteggiamenti negativi, non cambia la situazione che stiamo vivendo ma al contrario finiamo per essere poco resistenti, più irascibili è ciò porta ad incrementare ancora di più la cattiveria già esistente in questo mondo.

Non autodistruggiamoci del tutto, lavoriamo con testa e cuore! Ottimismo sempre e comunque! Ricordiamoci che sopra alle nuvole c’è sempre il sole!

Dopotutto, domani è un altro giorno da vivere, no?

“Abbiate pazienza e sopportate, questa infelicità, un giorno, tornerà utile” (Ovidio)

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