Emergenza Covid-19. La statura (im)morale di una destra che pensa solo al tornaconto politico/elettorale

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La statura (im)morale della destra italiana al tempo del Covid-19 ha raggiunto vette incredibili e altrettanto irricevibili. Figlie soltanto della sua vacuità, della sua inutilità. Dello scollamento tra una politica francamente imbarazzante nei modi (spesso anche nel merito) e un’amministrazione dello stesso colore, pensiamo a presidenti di regione e sindaci ad esempio, che tra mille difficoltà ed errori, inutile nascondercelo, si sta comunque impegnando a fondo nel tentativo, titanico, di traghettare il Paese fuori dalle secche di una situazione che ha i connotati della catastrofe planetaria.

Niente, i capipopolo destrorsi vanno avanti per la loro strada. L’unica che conoscono, quella della bassezza, quella degli slogan, quella della propaganda, del becero sovranismo, proprio in un momento nel quale, come hanno ricordato più volte sia Papa Francesco che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “nessuno si salva da solo”. Lo stesso concetto fa da cartina tornasole in un video registrato da Carlo Cottarelli (economista, editorialista, ex direttore del Fondo Monetario Internazionale) dall’Osservatorio de Conti Pubblici Italiani.

Eurobond e BCE

Credo che gli eurobond siano la strada giusta da seguire. Ricordo anche che la BCE si è impegnata a comprare 220mld di titoli italiani, 12% del Pil. Un aiuto enorme.

Pubblicato da Carlo Cottarelli su Sabato 28 marzo 2020

«Non dimentichiamoci che la Banca Centrale Europea sta aiutando l’italia in modo massiccio. La BCE si è impegnata a comprare quest’anno circa 220 miliardi di titoli di Stato italiani, che è una cifra enorme, corrisponde al 12% del PIL. Trovo davvero incredibile – sostiene Cottarelli – che si possa pensare che l’Italia, in questo momento così difficile, starebbe meglio fuori dall’Europa. Dobbiamo lavorare insieme all’Europa piuttosto che sollevare polemiche inutili».

Invece di portare il loro mattoncino alla causa, gli sciacalli continuano nella loro infaticabile opera di distruzione, di divisione, di mistificazione. Mossi sempre e comunque dall’altra loro nota cifra stilistica, che li connota solo come nemici dello Stato: la mala fede. Millantano spirito patriottico e volontà di collaborazione, ma la verità è una. Pensano solo al loro maledetto tornaconto politico/elettorale.

Come si spiegherebbe, altrimenti, la meschinità di una Giorgia Meloni che, nell’endemica penuria di mascherine per gli italiani, fa stampare sulle confezioni monouso del dispositivo individuale di sicurezza il suo simbolo elettorale (speriamo ancora che sia solo un fake che gira sui social)? Oppure, e parimenti, come motivare l’asserzione del finto baciapile, il sempre pessimo ex ministro della malavita Matteo Salvini, di riaprire le chiese per Pasqua? Un baro degno delle peggiori bische da retrobottega dei bar…

La vergogna di questa destra si può definire anche per negazione, e cioè – lo abbiamo scritto e lo ripetiamo – nel non essere nemmeno in grado di vergognarsi di se stessa. Della totale mancanza di amor proprio e dignità. Della sua grettezza morale di fronte ad un Paese che tutti i santi giorni fa la conta dei suoi morti. Numeri che raccontano di una generazione, anziana quanto si vuole ma pur sempre quella dei nostri nonni o dei nostri genitori, che, falcidiata, continua a cadere incessantemente sotto i colpi del Coronavirus. Un generazione cancellata…

Diceva bene Mattia Feltri, quando alcuni giorni fa nel suo quotidiano “Buongiorno” dalle colonne de La Stampa commentava: “Ora però non bisogna esagerare. Che Giuseppe Conte fosse un premier inverosimile, capitato a Palazzo Chigi per congiuntura astrale e rimastovi per poco amore di sé e molta vanità, qui lo si è scritto a profusione e non lo si rinnega. Che in queste settimane stia dando del suo meglio, per quanto glielo consentano le capacità e le circostanze, è altrettanto sicuro. Ma a guardarsi attorno, fra chi avverte il dovere di quotidiano di incasellarne gli errori, non sembrerebbero annoverarsi comprovati geni”.

E concludeva: “Poi guardiamoli i vari Macron e Trump e Johnson e pure Xi Jinping, e mettiamocelo in testa che di questa maledetta pandemia non ci ha capito niente nessuno, e si va avanti a tentoni”.

Appunto, non ci hanno capito niente i vari Macron, Trump, Johnson e Xi Jimping, qualcosina in più (ma non si capisce bene fino a che punto), la litigiosa – pure quella – comunità scientifica. Figuriamoci cosa possano averci capito la Meloni, Salvini, Tajani e Berlusconi, che comunque, tra tutti, è stato l’unico a tenere sempre toni pregevolmente bassi e un profilo altrettanto gradevolmente basso.

Bisogna riconoscerlo. Chi l’avrebbe mai detto, eh!?!?

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