Economia. Sostenibilità, filiera tessile biellese d’esempio per la Commissione Europea

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Il distretto biellese ha ospitato nei giorni scorsi una delegazione della Commissione Europea, insieme ai rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, in vista dell’aggiornamento del “TXT BRef” ai sensi della direttiva 2010/75/UE (Emissioni industriali), ovvero la ridefinizione dei prossimi orientamenti comunitari in materia di migliori tecniche disponibili (BAT, Best Available Technics) per il settore tessile, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità ambientale dei diversi processi produttivi, attraverso l’individuazione di nuovi target di riduzione, ove possibile, delle emissioni in acqua e in atmosfera e del consumo di risorse naturali.

Ad aprire le porte ai funzionari europei, accompagnati dai rappresentanti del Ministero e dalle associazioni di categoria Sistema Moda Italia e Unione Industriale Biellese con Crab Medicina e Ambiente, mostrando il complesso processo produttivo delle diverse lavorazioni tessili, oltre ai sistemi di depurazione delle acque, sono state la Pettinatura di Verrone, con l’ad Pier Carlo Buscaglia, la Zegna Baruffa Lane Borgosesia, con il presidente Alfredo Botto Poala, e la Successori Reda con il CEO Ercole Botto Poala e il COO Francesco Botto Poala.

“È significativo che Biella sia stata scelta, unica in Italia, per riuscire a far toccare con mano ai funzionari della Commissione Europea i diversi processi produttivi del settore tessile – commenta Carlo Piacenza, presidente dell’Unione Industriale Biellese – prima di tutto perché questo mette in evidenza un’unicità di Biella, il fatto cioè che qui sia presente ancora l’intera filiera, dalla lana sucida al capo finito, oltre alla particolare attenzione alla sostenibilità in un territorio che, storicamente, affianca ad una centenaria tradizione industriale anche l’attenzione all’ambiente, alla riduzione di sprechi e costi, e alla valorizzazione del verde e delle montagne che ci circondano”.

In particolare, scopo dei  BRef è proporre tecniche e tecnologie, principi di progettazione, nonché  approcci gestionali integrati per la prevenzione e riduzione degli impatti complessivi derivanti dall’esercizio di attività industriali soggetti agli obblighi di cui alla direttiva sopra citata. La revisione del BRef comunitario per il comparto produttivo tessile è un tema complesso e articolato, tenuto conto della diversità delle filiere manifatturiere che insistono in Europa, ma di importanza fondamentale per le aziende autorizzate. Infatti le “Conclusioni sulle Bat” che scaturiranno da questo lavoro diventeranno prescrizioni da inserire al primo riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), oltre che possibile riferimento per le condizioni di esercizio ed autorizzazione anche per gli stabilimenti che non sono in AIA. L’impatto potenziale della revisione riguarda quindi tutte le aziende tessili.

In questa fase di indagine la Commissione Europea e il relativo gruppo di lavoro comunitario (Italia compresa) stanno lavorando all’acquisizione di dati e informazioni sito-specifiche su una serie di indicatori ambientali significativi per il settore, funzionali all’individuazione dei nuovi livelli prestazionali effettivi da inserire nelle “Conclusioni sulle BAT” del TXT BRef, valori di riferimento in prospettiva per la fissazione dei nuovi limiti emissivi (aria e scarichi idrici) di comparto.

Comunicato stampa Unione Industriale Biellese

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