Economia. Export di quadrante a +14.2% nei primi nove mesi 2021: il Biellese, fanalino di coda, non arriva al 10%

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Nel corso dei primi nove mesi del 2021, il valore delle esportazioni dell’area del Piemonte Orientale, costituita dalle quattro province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, che rappresentano il territorio di competenza della nuova Camera di Commercio di quadrante, si è attestato poco al di sopra dei 7.5 miliardi di euro, registrando un aumento del +14.2% rispetto al corrispondente periodo del 2020.

La performance delle esportazioni risente inevitabilmente della diversa specializzazione tra i territori: il comparto tessile abbigliamento, il più colpito dalla crisi legata alla pandemia, mostra segni di ripresa ancora deboli rispetto ad altri settori. Il comparto rappresenta una quota di ben il 23% sul totale delle esportazioni del quadrante e registra un aumento della quota export piuttosto flebile, pari al +3% rispetto al corrispondente intervallo del 2020.

La provincia di Biella, che in valori assoluti copre il 15.3% delle esportazioni del quadrante di questi primi nove mesi, ha registrato inevitabilmente il dato meno brillante, considerata la specializzazione produttiva legata al tessile abbigliamento, con un aumento pari al +9.7% rispetto al corrispondente periodo del 2020 ma lontana di -16.7 punti percentuali rispetto ai primi tre trimestri del 2019.

La provincia di Novara che esprime il 51,6% del valore delle esportazioni del territorio, ha segnato una crescita del +12.2%, allineandosi in valori assoluti al risultato del 2019. Il VCO registra un aumento percentuale del +32% rispetto al primo trimestre 2020 e del +17.8% rispetto al 2019, a fronte di un peso sull’export del quadrante pari al 7.6%. La provincia di Vercelli, che copre una quota del 25.6% dell’export d’area, registra un dato in aumento del +16.6%, attestandosi di un punto percentuale sopra il valore del 2019.

Rimandando agli approfondimenti per maggiori dettagli provinciali, la crescita complessiva del nuovo quadrante, pari al +14.2%, è inferiore alla media totale del Piemonte, pari a +24.5% e dell’Italia nel suo complesso che ha registrato il +20.1%.

La forte crescita dell’automotive e del comparto agroalimentare spiega il dato meno brillante rispetto al Piemonte ed alle aree con maggiore vocazione in tali comparti.

La nuova Camera di Commercio, che rappresenta in termini socio-economici la seconda realtà del Piemonte, con un tessuto produttivo con una marcata propensione all’export, ha nel periodo in esame una incidenza del 20.9% sul totale delle esportazioni piemontesi. La percentuale cresce in modo significativo in alcuni settori.

Limitandoci all’analisi delle specializzazioni produttive che esprimono nell’ordine i più importanti valori assoluti, rileviamo come le esportazioni del tessile abbigliamento dell’area rappresentino ben il 77.1% del totale del Piemonte, i macchinari il 24.8%, i prodotti chimici il 36.8% e gli articoli farmaceutici il 68.8%.

Guardando ai principali mercati di sbocco, Germania e Francia, rappresentano i principali partner commerciali per tutte le realtà provinciali, con alcuni importanti differenze evidenziate negli approfondimenti locali.

«Seppure in misura meno marcata rispetto alla media regionale, nel corso dei primi nove mesi del 2021 si è registrato un confortante aumento dell’export in tutti i nostri territori. Il dato più incoraggiante è il recupero, in termini di valori assoluti, rispetto al periodo 2019 ante crisi, con la sola eccezione del Biellese a causa della forte specializzazione tessile– commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte -. Il sostegno dei nostri prodotti, eccellenze assolute del “made in” è per il sistema camerale una priorità, unitamente alla crescita della digitalizzazione delle imprese, le due chiavi di volta per la competitività dei nostri territori».

c.s.

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