Economia. Confesercenti Piemonte critica le misure previste dal DL Sostegni: “Ridicole mancette, nessun cambio di passo”

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È molto critica la posizione di Confesercenti Piemonte sulle misure previste dal nuovo “Decreto Sostegni”. Secondo l’associazione di categoria, le risorse stanziate dal governo Draghi (dovrebbero essere erogate tramite Agenzia delle Entrate entro metà/fine aprile) sono del tutto inadeguate. Definite “mancette”, non basterebbero nemmeno a coprire il 5% delle perdite del 2020 e non contemplano gli ulteriori danni causati dalla “zona rossa” in questo avvio di 2021.

Ecco di seguito il comunicato stampa completo.

In media, meno del 5% della perdita subita: questo riceveranno le imprese del commercio e del turismo dal decreto Sostegni approvato ieri dal governo: il dato emerge da una simulazione (qui la tabella completa) condotta da Confesercenti sulla base di quanto previsto dal provvedimento. Si sono ipotizzate un perdita del 30% e una del 60% e due fatturati per ciascuna fascia di beneficio stabilita dal decreto.

Nel caso della prima fascia (100mila euro di fatturato con il 60% di contributo) si va dal 7% di copertura della perdita al 5%. Nella seconda fascia (fatturato dal 100mila a 400mila con il 50% di contributo) il beneficio è del 4,2%. Nelle fasce superiori il beneficio si abbassa ulteriormente. Poiché gran parte delle aziende del commercio e del turismo si trova nelle prime due fasce, ne consegue che per loro il beneficio medio è appunto inferiore al 5%.

In ogni caso, qualsiasi sia il contributo per un anno di perdita, esso risulta sempre inferiore alla perdita di un mese (salvo in un’unica, isolata ipotesi). Da notare, infine, che i pochissimi casi in cui il beneficio è percentualmente superiore al 5% ciò dipende dal fatto che il decreto prevede l’integrazione a mille euro (duemila per le società) per tutte quelle aziende il cui contributo calcolato con i parametri previsti risultasse inferiore a quella soglia.

«Purtroppo – afferma Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – eravamo stati buoni profeti, ieri, ad anticipare questa situazione: i numeri sono impietosi e configurano l’ennesimo provvedimento incapace di venire incontro alle esigenze di imprese ormai allo stremo. Le poche migliaia di euro che ognuna di loro riceverà basteranno a malapena a pagare una mensilità di affitto o a far fronte a qualche bolletta. Eppure qualche risorsa in più si sarebbe potuta trovare abolendo provvedimenti come il cashback o la lotteria dello scontrino. E fa male constatare che molti di coloro che potranno aderire al condono fiscale avranno un beneficio superiore a quanti riceveranno il sostegno».

«A questo si aggiunga che l’emergenza non è finita: di per sé insufficiente, il provvedimento lascia fuori il 2021, nonostante le nostre aziende continuino a essere chiuse e non si veda all’orizzonte alcun serio piano per la riaperturaPurtroppo – conclude Banchieri – l’auspicato cambio di passo non c’è stato e si continua con la linea delle ridicole mancette: ma a forza di mancette le aziende muoiono».

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