Donne biellesi “diversamente impegnate”, lettera aperta ai sindaci del territorio: “Stop alla guerra e risposte umanitarie coordinate”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta inviata dalle donne appartenenti al mondo dell’associazionismo femminile biellese ai sindaci del territorio per chiedere a gran voce la pace e pronte risposte umanitarie a beneficio del popolo ucraino colpito dalla guerra.

Siamo Le Donne diversamente impegnate sul territorio biellese, in prossimità di un 8 marzo che non abbiamo motivi di festeggiare.

Oggi vogliamo far sentire la Nostra VOCE per dire che:

  • Siamo al fianco delle donne ucraine che stanno subendo la GUERRA che SEMPRE significa tragedia umanitaria e che metterà un freno per molti anni alle conquiste, sempre faticose, per i diritti umani.
  • Siamo vicine alle donne russe che condannano questa guerra e che sono in piazza a manifestare pagando con la carcerazione il loro dissenso.
  • Siamo con tutte le donne e con tutti gli uomini che in queste ore lavorano per portare solidarietà alle vittime del conflitto.

Diciamo a GRAN VOCE STOP ALLA GUERRA! e che venga data centralità alla ragione e al confronto.

RIVOLGIAMO un APPELLO ai Sindaci e alle Sindache dei nostri Comuni, molti dei quali sappiamo essere già impegnati in azioni concrete di solidarietà verso i profughi della guerra, alla Prefettura, alla Questura, al Presidente della Provincia affinché si riesca ad affrontare l’arrivo dei profughi con celerità e con una comune regia che deve essere, a nostro parere, in capo al rappresentante del Governo.

RITENIAMO infatti che il coordinamento sia l’unico strumento che possa garantire una corretta accoglienza di tutti i profughi da qualunque parte essi arrivino.

Non si può lasciare da solo il coraggio solidale che la nostra comunità sta mostrando anche in quest’occasione. Sappiamo, infatti, che stanno arrivando sul nostro territorio donne e bambini, che non potranno essere accolte dalle molte donne ucraine che si prendono cura dei nostri familiari e che non hanno la possibilità di accogliere i propri cari.

Esistono direttive nazionali specifiche che devono essere applicate e divulgate con celerità; è urgente che le informazioni siano chiare sui percorsi per l’accoglienza ei riferimenti territoriali disponibili a chi oggi si sta attivando in modo autonomo e scoordinato.

CHIEDIAMO QUINDI CON FORZA
Una cabina di regia unica per dare una risposta ai molteplici bisogni a cui il nostro territorio dovrà far fronte per accogliere in modo appropriato i profughi già presenti e in arrivo con le risorse sia pubbliche sia della comunità, attraverso l’apporto delle persone e delle organizzazioni di volontariato ed esprimiamo, fin da ora, la nostra disponibilità a metter in campo le nostre competenze ricordando che la risoluzione 1325 delle Nazioni Unite su donne, pace e sicurezza, approvata all’unanimità nel 2000 dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, mirava a riaffermare l’importanza del ruolo della donna, sia nella prevenzione che nella risoluzione dei conflitti, nonché nei negoziati di pace e nei processi di costruzione e mantenimento della stessa, esortando tutti gli attori coinvolti nei processi di pace (Stati, istituzioni, organizzazioni internazionali) ad aumentare la partecipazione delle donne e a utilizzare una prospettiva di genere in tutti i negoziati e trattative per la pace e la sicurezza poiché alle donne viene riconosciuta una forte capacità di peace-building, di dialogo tra le diverse fazioni coinvolte in un conflitto, viene riconosciuta loro anche la capacità di aumentare la trasparenza e il carattere inclusivo e sostenibile dei processi di pace.

La Consigliera di Parità della Provincia di Biella, le Donne di: Conferenza delle Donne Democratiche, delle associazioni VocidiDonneUnderground, Donne Nuove, Non Sei Sola e del collettivo Parole Fucsia

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