Discarica d’amianto. Salussola Ambiente è Futuro “al vetriolo” contro l’Amministrazione Chioda per la decisione di non ricorre al Tar

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dal Comitato Salussola Ambiente è Futuro in merito alla decisione assunta dalla pavida Amministrazione Chioda di non ricorrere al Tar nel tentativo di fermare il procedimento per la realizzazione della mega discarica di amianto in Regione Brianco.

Ennesimo comportamento deludente da parte dell’Amministrazione comunale di Salussola, l’Amministrazione meno combattiva di sempre, che vivendo ormai nella costante paura di Acqua & Sole ha annunciato che non farà ricorso al TAR Piemonte contro l’autorizzazione concessa dalla Provincia di Biella per la realizzazione di una mega discarica di amianto in Regione Brianco, a Salussola.

Durante il Consiglio comunale dello scorso 28 luglio hanno pubblicamente dichiarato la resa (non che abbiano mai combattuto realmente!) trincerandosi dietro la scusa che il loro legale ha ritenuto il ricorso perdente. Dopo un accesso agli atti, con sorpresa abbiamo scoperto che in realtà l’avvocato sconsiglia una AUTONOMA impugnazione, ma “ciò non esclude la possibilità per il medesimo (Comune di Salussola) di aderire a ricorsi promossi da comitati locali, a fronte dell’impegno collettivo e personale del comitato a tenere indenne e mallevare il Comune da qualsiasi onorario spesa o condanna”.

Questo in Consiglio comunale non è stato detto. Ci stupisce comunque l’affermazione di cui sopra in primo luogo perché l’unico comitato locale è il Comitato Salussola Ambiente è Futuro, dunque l’avvocato si riferisce evidentemente a noi, che però non siamo legittimati ad adire il giudizio perché non possediamo caratteristiche di sufficiente consistenza numerica e ampiezza temporale, come richiede la legge. Il Comitato invece sosterrà economicamente e logisticamente il ricorso che sarà presentato a nome dei cittadini residenti al Brianco, legittimati dalla vicinanza all’impianto.

In ogni caso, l’idea di sfruttare le casse di un comitato senza nemmeno versare un obolo per le spese proprie da sostenere è inaccettabile. Ci aspettiamo invece che il Comune di Salussola metta in campo ogni azione per difendere i propri cittadini, che lo chiedono a gran voce, assumendosi le proprie responsabilità. Ha a disposizione molti strumenti, se volesse potrebbe coordinarsi coi Comuni limitrofi che si stanno già muovendo, invece di arrendersi al primo ostacolo come sta facendo.

A questa decisione infelice si sommano l’ennesimo diniego al confronto con la popolazione salussolese, dipinta dalle dichiarazioni del Sindaco quasi rivoltosa (e che invece a noi appare solo fortemente delusa e amareggiata ma di certo non violenta e pericolosa), e il rifiuto di collaborare anche con i Comuni limitrofi e confinanti tanto che l’appello di non sottrarsi al confronto rivolto alla Sindaca Chioda da parte del Sindaco di Santhià Cappuccio a fine serata è rimasto inascoltato.

Anche se ormai ci hanno abituato da mesi a comportamenti inaccettabili e indegni per un’Amministrazione comunale non finiremo mai di rimanere basiti dinnanzi al poco attaccamento che dimostrano nei confronti del Paese e al poco interessamento per la tutela dell’ambiente e della salute della popolazione salussolese.

A ruota seguono i tentativi da parte della Società Acqua & Sole di acquisire la benevolenza della popolazione mettendo sul piatto somme in denaro volte probabilmente a placare gli animi, come se tutto si potesse comprare. Dal canto nostro ci stiamo già adoperando per il ricorso al TAR, perché per noi è inaccettabile dichiarare la resa senza aver combattuto con tutte le armi a disposizione, perché non ci facciamo intimorire dalle richieste di danni, perché teniamo davvero al nostro Paese e alla salute dei nostri figli.

Dalla Sindaca Chioda ci piacerebbe sapere, se smettesse di negare il confronto, come mai cita sempre le minacce di richieste danni da parte della Società Acqua & Sole srl ma non ha mai detto che nel mese di giugno le è stata recapitata una lettera sottoscritta da 250 famiglie salussolesi nella quale le si preannunciava che qualora non avesse messo in atto tutte le misure atte a difendere gli interessi della popolazione ci si sarebbe rivalsi in sede legale nei suoi confronti, nei confronti della giunta e dei consiglieri di maggioranza ritenendola responsabile dei danni economici e alla salute arrecati ad aziende e famiglie.

Rinunciare a ricorrere al TAR, a nostro avviso, corrisponde a non mettere in atto tutte le misure atte a difendere i nostri interessi per cui i risvolti legali legati alla discarica di amianto si possono considerare tutt’altro che conclusi.

Comitato Salussola Ambiente è Futuro

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