Discarica d’amianto al Brianco. La giunta Cirio “sponsorizza” il progetto e sminuisce i rischi per la salute

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La giunta Cirio abbraccia il progetto per la realizzazione della discarica di cemento-amianto al Brianco di Salussola. Non solo: per appoggiare il proponente, Acqua & Sole srl, l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati (Lega), sminuisce anche i rischi per la salute. E dire che, almeno a parole (ma questo è notoriamente il loro modus operandi), alcuni esponenti del Carroccio biellese avevano dichiarato la loro contrarietà alla realizzazione dell’impianto di stoccaggio…

Il problema è approdato in Consiglio regionale grazie al PD Piemontese, che con la vice segretaria Monica Canalis, nel question time, ha chiesto conto all’assessore competente. La risposta è semplicemente imbarazzante. In buona sostanza, il favoloso responsabile dell’Ambiente ha replicato sostenendo che non esistono evidenze di danno alla salute e di aumento di rischio di tumore, conseguente all’ingestione delle acque contaminate da fibre di amianto. Vada a raccontarlo all’Ordine dei Medici di Biella, che non sembra molto d’accordo con l’enunciato di Marnati.

In poche parole, la solita vergogna.

Ancora una volta, la giunta Cirio dimostra di essere sorda rispetto alle richieste che provengono dai territori. A fronte di manifestazioni, sit-in, raccolte firme, esposti e ricorsi alla magistratura amministrativa da parte di comuni cittadini ma anche di enti locali limitrofi al territorio interessato la Regione cosa fa? Sponsorizza il progetto del proponente.

Questi sono gli stessi eroi che vorrebbero costruire la diga in Valsessera. Beh, compimenti!

D’altra parte, il pessimo centrodestra che amministra la nostra Regione aveva già inserito questo progetto, il progetto di un privato – lo ricordiamo ancora una volta, a scanso di equivoci -, all’interno del Recovery Plan piemontese per 2 milioni di euro. Da tutto ciò discende un’unica evidenza: la giunta Cirio sta barattando il rischio salute con il business. Punto.

«Il Piemonte ha una triste storia legata all’amianto, eppure la Giunta Cirio sembra dimenticarla e, a fronte del progetto di una discarica per materiali contenenti amianto in località Brianco, a Salussola (Biella), sacrifica ancora una volta la salute e l’ambiente sull’altare del business. Infatti, non solo la Regione ha proposto la discarica di Salussola come opera finanziabile con il Recovery Plan, per un importo di 2 milioni di euro, ma l’assessore Matteo Marnati, rispondendo in Aula al mio Question time, ha dichiarato che “non esistono evidenze di danno alla salute” e di aumento di rischio di tumore, conseguente all’ingestione delle acque contaminate da fibre di amianto. Non solo, ha aggiunto che il contesto piemontese soffre di una carenza di impianti, che nell’area non ci sono vincoli paesaggistici e che la Regione non parteciperà alla Conferenza dei Servizi a cui era stata invitata dalla Provincia di Biella. Ed è chiaro che la rinuncia alla partecipazione equivarrà ad un assenso all’opera», è quanto riferisce Monica Canalis, vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale, a margine del dibattito in Consiglio regionale.

«Le prese di posizione contro il progetto sono state numerose, dall’Ordine dei Medici di Biella ai Comuni del territorio ai Comitati spontanei, che hanno raccolto 13mila firme e coinvolto migliaia di persone in una pacifica marcia di protesta nel dicembre 2019. L’impianto si collocherebbe su suolo agricolo di pregio, in adiacenza ad altri lotti in cui cresce il DOP Riso di Baraggia biellese e vercellese. Questo suolo è inoltre indicato come zona di ricarica di falda degli acquiferi profondi, utilizzati per il consumo umano, meritevoli quindi di una tutela assoluta. Siamo di fronte a una grave sottovalutazione: se l’acqua potabile viene contaminata con fibre di amianto queste si immettono in atmosfera attraverso gli usi domestici, contaminando biancheria e qualsiasi oggetto venga lavato, favorendo l’inalazione di fibre che dall’acqua passano ai tessuti e da questi all’aria. Avremmo voluto sentir dire che non vi è rischio di contaminazione delle falde, e non che tale rischio sia, in fin dei conti accettabile. Peraltro, il Presidente Cirio pare essersi dimenticato che quando era europarlamentare, aveva interessato il Parlamento Europeo ai pericoli ambientali della Valledora. Oggi a Salussola e nella Valledora bisogna tutelare il patrimonio agricolo ed ambientale, non fare finta di ascoltare i territori e poi scegliere il business. Se il Piemonte ha carenza di impianti di stoccaggio dell’amianto, la Giunta vada a collocarli in aree idonee».

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