L’intelligenza è invisibile per l’uomo che non ne possiede (Arthur Schopenhauer)
Bene bene, finalmente i nodi vengono al pettine. Mentre l’Italia, dopo oltre un mese di quarantena e di lockdown si prepara, lancia in resta, a sferrare il suo attacco al nemico invisibile immaginando e concertando la cosiddetta “fase 2”, emerge con evidenza apodittica ciò che, nel nostro piccolo, andiamo dicendo, e ripetendo, fin da tempi non sospetti.
E cioè che la politica non è tutta uguale. Esiste una “buona politica” (ammesso e non concesso che, oggi, la politica si possa in qualche modo definire “buona”), indipendentemente dall’orientamento e dal colore, che oltre ad omaggiare l’interesse primario all’autoconservazione si prende cura ANCHE dei destini del nostro Paese, e una politica…
Ok, l’attributo lo lasciamo alla libera interpretazione e/o declinazione, ché se dovessimo mettere per iscritto il nostro pensiero offriremmo il destro a contestazioni anche di natura penale. Ma il concetto, ancorché inespresso, è quello.
Il voto contro gli eurobond al Parlamento europeo da parte di Lega e Forza Italia non è uguale, non ha la stessa valenza. Nel primo caso è solo un grumo di vergogna, nel secondo, al limite, un filo di schizofrenia o di semplice senilità (non precoce, neh. Il Silvio, all’anagrafe, ne mette insieme 83 di primavere), ma ha una motivazione di fondo.
Nei giorni scorsi, infatti, in diretta televisiva, l’ex Cavaliere ha aperto al nuovo Mes per la Sanità. Di conseguenza, i suoi europarlamentari hanno votato “NO” ai Coronabond. Ma – cribbio! – c’è una logica: non impicchiamoci, non immoliamoci alla Troika, epperò nemmeno condanniamoci all’eutanasia…
In soldoni: prendiamoci i soldi del Mes (pochi, sporchi e cattivi ma subito), piuttosto che aspettare un’improbabile convergenza tra i Paesi del Nord Europa e la Germania da un lato e tutto gli altri dall’altro nella speranza di ottenere, chissà quando, i titoli europei per finanziare il debito.
Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (come peraltro ogni persona di buonsenso, o come si diceva una volta: ogni buon padre di famiglia) continuano a ripetere come un mantra che “nessuno si salva da solo!”
I più lo hanno capito, compresa Forza Italia e, addirittura, Fratelli d’Italia. Non ci va un QI da fenomeni. Nonostante ciò, qualcun altro NON lo ha ha voluto capire. E benché il concetto non sia né astruso né complicato, si è semplicemente e scientemente deciso di perseguire interessi diversi, terzi.
Interessi che non coincidono con quelli del Paese. Gente che si riempie costantemente la bocca con parole come “Patria” e “Patriottismo”, o con marziali perifrasi del tipo “Prima gli italiani”…
Brevemente. Si può essere di sinistra, di centro o di destra per coprire l’intero emiciclo costituzionale. Si possono avere visioni e vissuti politici differenti, anche opposti, evidentemente. Ma poi si fa sintesi. E la sintesi, necessariamente, dev’essere una, e una soltanto, pur nelle differenti sensibilità: L’INTERESSE DEL PAESE E DEGLI ITALIANI. A maggior ragione in un momento di estrema difficoltà e pericolo.
Oggi, finalmente, è chiaro a tutti che alla Lega degli interessi del Paese e dei suoi abitanti NON IMPORTA ASSOLUTAMENTE NULLA. Il tradimento nei confronti della Nazione è INEQUIVOCABILE. Nel banditesco tentativo di colpire l’esecutivo Conte senza badare agli effetti collaterali, e proni alla linea INDECENTE degli altri sovranisti europei, hanno votato contro gli eurobond dopo aver surrettiziamente attribuito al premier la colpa di aver firmato la condanna a morte del Pease accettando il Mes. In poche parole, hanno chiaramente votato contro gli interessi dell’Italia.
Questo comportamento è compendiabile in un concetto assolutamente intellegibile a chicchessia: si chiama TRADIMENTO. Né più, né meno.
Nemmeno le pagelle da ultimi della classe che i luogotenti lombardi e piemontesi stanno meritando sul campo per la sciagurata conduzione della campagna contro il Covid-19 riescono a consigliare allo sgangherato Carroccio un atteggiamento più conciliante.
Ci vorrebbe un bagno di umiltà, uno scatto d’orgoglio, e invece via, sempre più giù, in caduta libera verso l’onta più nera. IL TRADIMENTO, appunto.
Sanno solo scaricare barile, da celeberrimi pusillanimi quali sono. Le responsabilità sono sempre ascrivibili ad altri, meglio se del PD o del Movimento. Loro, i leghisti, sono infallibili. O PAZZI.
Come quello, il SuperAssessore alla Protezione Civile della Regione Lombardia (al secolo Pietro Foroni), che in un’ospitata sulla solita TV locale che concede spazio e parola a questa banda di incapaci riesce ad affermare: «È brutto da dire, ma noi in Lombardia le abbiamo azzeccate tutte».
Come no? Vai a raccontarlo agli Ordini dei Medici, agli infermieri e sanitari che lavorano negli ospedali e nelle RSA. Vai a raccontarlo ai parenti dei morti, a chi da giorni e giorni attende l’esito di un tampone. Vai a raccontarlo ai congiunti… di quelle bare trasferite fuori regione, che non sanno nemmeno che fine abbiano fatto le ceri dei loro cori.
Una volta, gente come Foroni (ma anche i vari Fontana, Gallera, Icardi, Preioni, eccetera, la squadra è folta e ben assortita…), veniva definita “mentecatta”. Proprio nel senso etimologico del termine, che deriva dal latino mente captus, letteralmente “preso nella mente”, cioè pazzo.
In conclusione, e non volendo dilungarci oltre: speriamo che almeno quest’ennesima mossa da bari (quella contro gli eurobond) abbia costretto anche solo una piccola parte dell’elettorato leghista, quella dotata di intelligenza critica, ad aprire gli occhi e a vedere ciò che – lo capiamo, nelle logiche di partito è abbastanza normale – fino ad ora non ha mai voluto vedere: dal semprepessimo a scendere, quando c’è da decidere da che parte stare, loro stanno sempre contro. Se del caso, anche contro l’Italia e gli italiani.