Covid-19. Imprenditore biellese trovato con mille mascherine non conformi, rischia multa da 42mila euro

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In questo difficile periodo di emergenza sanitaria, i controlli dei carabinieri sul territorio biellese non vengono orientati solo al controllo del rispetto delle misure di prevenzione contro il rischio di contagio da Coronavirus, all’assistenza nei confronti della popolazione più in difficoltà o al contrasto delle truffe attuate da individui senza scrupoli.

Numerose, infatti, sono anche le verifiche operate dai militari dell’Arma per il rispetto delle normative sul commercio di materiale sanitario, che in questo periodo si è notevolmente accresciuto, generando un giro d’affari per nulla trascurabile.

In molti, infatti, cercano di impadronirsi di una “fetta di quella torta” di guadagni derivanti dal fiorente commercio di gel igienizzante, guanti, mascherine e altro materiale sanitario, talvolta non a norma, altre volte aggirando la legge.

A questo proposito, nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 2 aprile, è finito nei guai un imprenditore biellese, già gravato da qualche vicenda penale in materia di violazione di leggi finanziarie.

L’uomo è incappato in uno dei tanti posti di controllo dei carabinieri lungo le strade della provincia e, fin da subito, ha manifestato un atteggiamento sospetto, preoccupato. I militari hanno immediatamente intuito che c’era qualcosa di strano.

All’interno dell’auto, infatti, sono state rinvenute oltre mille mascherine chirurgiche provenienti dalla Cina per le quali il conducente non è riuscito ad esibire alcun documento che ne accertasse la conformità, né documenti di trasporto conformi a quelli previsti dalle norme, o anche solo una semplice fattura che ne attestasse il regolare acquisto.

Pertanto, le mascherine sono state sequestrate e sono stati avviati approfonditi accertamenti per stabilire la legalità del canale attraverso il quale sono arrivate nel Biellese e dove, o a chi, fossero destinate.

La sanzione prevista per la violazione amministrativa è decisamente salata: l’imprenditore rischia un verbale dell’importo di 42mila euro.

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