Consiglio comunale. “Biella al Centro” sul Fondo Covid: “Minoranze all’oscuro di tutto, si lavori per la crescita e non a pioggia”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dai consiglieri comunali di Biella al Centro in merito all’approvazione della delibera che prevede lo stanziamento di 509.180 euro per un “Fondo Covid-19”.

La discussione del provvedimento e la successiva approvazione (con l’astensione della minoranza che fa capo all’ex sindaco Dino Gentile) da parte dell’Amministrazione Corradino è avvenuta nel corso del Consiglio comunale che si è tenuto oggi, lunedì 30 novembre, in videoconferenza a causa della pandemia.

Con il primo atto politico sostanziale in materia di COVID-19, la Giunta comunale ha proposto oggi di istituire un Fondo complessivo di 509.180 euro, di cui 349.180 trasferiti direttamente dalla Ragioneria dello Stato e altri 160mila trasferiti dal vecchio Fondo commercianti istituito ad aprile 2020.

La Giunta si è già impegnata con alcune associazioni di categoria a utilizzare 130mila euro per ridurre l’impatto della TARIP sui commercianti ed è intenzionata a utilizzare i residui 370.180 euro per le famiglie, di cui 70mila sempre per far fronte alla TARIP. Altro non è dato sapere.

Pietro Barrasso è intervenuto nel dibattito sostenendo che questa proposta della Giunta sconfessa in modo clamoroso il consigliere Amedeo Paraggio e il partito di Fratelli d’Italia, che ufficialmente nel Consiglio di fine ottobre avevano chiesto alle minoranze di collaborare per affrontare l’emergenza COVID-19. Nella prima occasione utile, invece, la Giunta ha operato in “splendido” isolamento. Libera ovviamente di farlo, ma per lavorare in modo costruttivo sarebbe importante che la maggioranza si mettesse d’accordo con se stessa. Significativo che tutta la manovra sia stata pubblicizzata sui giornali prima ancora di essere stata seriamente discussa con le minoranze.

Nel suo intervento Paolo Robazza ha evidenziato che il Fondo di 200mila euro per i commercianti, stanziato ed adeguatamente pubblicizzato ad aprile 2020, è stato tenuto “dormiente” sino ad ottobre 2020, evidentemente nella speranza che non ci fosse bisogno di utilizzarlo e potesse quindi essere “spostato” al 2021, e ciò nonostante i ripetuti solleciti arrivati in particolare da Biella al Centro. Ad ottobre, poi, pressata dalla nuova emergenza, l’assessore Greggio ha iniziato un vorticoso giro di incontri con tutti coloro che riteneva interessati e ha partorito l’idea di uno stanziamento “a pioggia” di 130mila euro, a fronte della TARIP per i commercianti. Il ritardo accumulato e la fretta di spendere i soldi entro il 2020 hanno impedito un uso più mirato ed efficiente di quanto stanziato, così come ripetutamente richiesto.

Il timore è che la fretta e la mancanza di confronto con le minoranze porterà ad analoghe scelte anche sui soldi arrivati dallo Stato (si ricordi, circa 350mila euro), che non sono affatto pochi come si è letto sui giornali.

Andrea Foglio Bonda ha posto l’accento sui soldi che il Governo ha destinato al Comune di Biella per coprire le minori entrate 2020 del Comune stesso (IMU, addizionali imposte, TARIP, minori contravvenzioni, minori tariffe) causate dal COVID-19, pari a oltre 2.300.000 euro. In pratica, lo Stato centrale si è indebitato per non far ricadere sui Comuni il costo dell’emergenza. In realtà, il Comune di Biella non ha ancora utilizzato circa 1.082.000 euro di tale somma, e il Governo ha concesso che questi soldi possano essere spesi anche nel 2021.

La proposta di Biella al Centro è di inserire, nel bilancio di previsione 2021, una somma pari a quanto avanzerà a fine anno (si ripete, attualmente sembra oltre 1 milione di euro) per interventi strutturali destinati alla crescita di Biella e del Biellese e alla salvaguardia delle persone.

Quattro le linee di intervento proposte:

  1. Investimenti in innovazione tecnologica e sulle infrastrutture telematiche, in collaborazione con tutti i protagonisti biellesi del settore;
  2. Investimenti a supporto di interventi personalizzati e professionali per aiutare quegli imprenditori (artigiani, commercianti, “partite IVA” in generale”) che capiscono di doversi riqualificare o che cercano modi nuovi di stare sul mercato, in collaborazione con tutte le agenzie formative e le associazioni di categoria del territorio;
  3. Investimenti per ridisegnare tutti gli interventi a favore delle persone in difficoltà, in cui i servizi sociali del Comune e del territorio abbiano davvero i mezzi per supportare una società civile già molto attiva: le maglie della rete devono essere irrobustite e rafforzate;
  4. Investimenti per ridisegnare la pianta organica del Comune, perché anni di riduzione del personale e di gestione “di rincorsa” del problema hanno portato a una situazione molto difficile, in cui troppi dipendenti non sono in grado di svolgere bene come vorrebbero i propri incarichi.

Collaborazione con tutti i Comuni della Provincia, attivazione di partnership con i privati e il terzo settore, attenzione alla ricaduta di ogni singola proposta: lo Stato centrale si è indebitato per farci avere questi soldi, noi prendiamoci la responsabilità di usarli per lo sviluppo.

Il voto della coalizione è stato di astensione, per rispetto dei cittadini che attendono i ristori promessi da tempo.

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