Considerazioni del PD Biellese sulla proposta di ampliare l’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni (oggi 6-16)

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dalla segreteria provinciale del Partito Democratico riguardo alla proposta di legge che vorrebbe ampliare l’età dell’obbligo scolastico, portandolo dai 3 ai 18 anni, a fronte di quanto attualmente previsto dalle norme vigenti in materia, che impongono l’obbligatorietà dell’istruzione dai 6 ai 16 anni.

È di questi giorni la notizia di una proposta di legge che vedrebbe ampliare l’età in merito all’obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni anziché dai 6 ai 16 anni.

Come Partito Democratico provinciale accogliamo con favore l’anticipo dell’obbligo scolastico ai 3 anni di età. L’accesso alla scuola dell’infanzia è attualmente spesso preclusa alle famiglie a causa di mancanza di posti nelle scuole statali e di prezzi poco accessibili delle rette nelle scuole paritarie, situazione che non si verifica per fortuna nel nostro territorio biellese.

Rendendo la scuola dell’infanzia obbligatoria, questa diventerebbe un diritto esteso a tutti ed è inoltre ormai noto che le bambine e i bambini che iniziano quanto prima il loro percorso scolastico sono solitamente avvantaggiati nei rapporti sia con gli adulti che con i compagni, hanno meno difficoltà negli studi e si distinguono anche nel percorso formativo.

Manifestiamo però qualche perplessità per quanto riguarda l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni. Il provvedimento ha senz’altro la volontà di ridurre la dispersione scolastica, ma temiamo che possa non essere risolutivo.

Il nostro ordinamento prevede infatti al compiere del sedicesimo anno d’età il termine dell’obbligo scolastico e l’inizio dell’obbligo formativo, in linea con quanto richiesto dall’Unione Europea rispetto all’importanza della formazione lungo l’intero arco della vita. 

Ci sono studenti e studentesse che a fatica arrivano a completare il percorso scolastico fino ai 16 anni e questo nonostante la didattica, l’alternanza scuola-lavoro, gli stage, la formazione professionale. Per questi ragazzi e per queste ragazze la risposta non è l’estensione dell’obbligatorietà.

Ci sono strumenti e misure ancora poco utilizzate nel nostro paese, come l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, che potrebbero rispondere al meglio a quei giovani che chiedono di poter accedere al mondo del lavoro e la cui richiesta non possiamo né dobbiamo ignorare, pur ritenendo importante la formazione continua di cittadini europei. 

La scuola è un diritto prima ancora che un dovere, lo scopo della scuola è quello di formare i giovani ad educare se stessi per tutta la vita e deve dare risposte diversificate, tenendo conto anche di chi ha esigenze e necessità diverse, non lasciando nessuno indietro.

Carlotta Grisorio – Responsabile Formazione Segreteria provinciale PD

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