Confesercenti del Biellese aderisce alla mobilitazione nazionale di oggi. “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia” arriva in prefettura

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In tutta Italia monta la protesta contro le misure adottate dal governo Draghi per affrontare la pandemia. Dopo oltre un anno di emergenza sanitaria, zone rosse e criteri di accesso agli indennizzi previsti dal nuovo Decreto Sostegni sono motivo di profondo malcontento da parte delle associazioni di categoria, in particolar modo di Confesercenti, che rappresenta commercianti e piccoli imprenditori.

La giornata di oggi, mercoledì 7 aprile, fa registrare una mobilitazione in tutto il Paese, Biella compresa. Appuntamento alle 10 di stamattina davanti al palazzo della prefettura, in via Repubblica, dove una delegazione di cinque rappresentanti (dovevano essere dodici, ma poi per le normative anti Covid hanno avuto il sopravvento) di Confesercenti del Biellese, tra cui il presidente Angelo Sacco, ha incontrato il vice prefetto Davide Garra.

Dopo oltre un’ora di confronto, il presidente Sacco e gli altri componenti della delegazione hanno raggiunto i colleghi che li attendevano pazientemente davanti alla prefettura. «Abbiamo condiviso con il dottor Garra la gravità della situazione – spiega Angelo Sacco -. Da parte nostra abbiamo chiesto che il governo si adoperi per un allentamento ragionato dei vincoli attuali. Non chiediamo il “liberi tutti”, ci mancherebbe, ma abbiamo veramente grosse difficoltà a spiegare ai nostri associati perché in zona rossa i negozi di abbigliamento devono restare chiusi mentre la grande distribuzione può lavorare regolarmente. Oppure perché un negozio di articoli sportivi può restare aperto mentre un negozio di scarpe deve tenere la serranda abbassata. Inoltre, abbiamo detto molto chiaramente che non è accattabile che il governo in carica non riceva le associazioni di categoria per concordare delle misure che coinvolgono proprio quelle categorie, a cominciare dal piano di riaperture».

«Abbiamo apprezzato l’interesse e la partecipazione con cui il dottor Garra ci ha accolti – sottolinea Michele Orsalla, presidente Fiepet, la Federazione italiana degli esercenti pubblici e turistici -. Gli abbiamo illustrato il documento che oggi è stato presentato da Confeserecenti in tutta Italia, oltre ad una serie di istanze e proposte legate nello specifico al nostro territorio. La cultura enogastronomica è una delle bandiere del nostro Paese, che però oggi viene letteralmente calpestata. La forte ‘incoerenza di tutto il sistema che ruota intorno al Covid sta devastando sia umanamente che economicamente tutti i vari attori della filiera, ma anche la cittadinanza. Siamo abbandonati a noi stessi e non sappiamo a chi dire grazie. Dove sono finiti tutti quelli che urlavano “viva gli italiani”? Qua italiani ce ne sono tanti, che patiscono tanto, troppo ma sembra che a nessuno interessi qualcosa».

All’incontro di stamattina ha preso parte anche Doriana Sartini, contitolare del negozio Dado Calzature, che conferma la sensazione positiva al termine del confronto con il vice prefetto: «Ognuno di noi ha cercato di delineare la situazione di forte disagio del proprio settore di riferimento, soprattutto rispetto alla disomogeneità di trattamento con la grande distribuzione. Mentre alcuni sono costretti a stare chiusi, i grossi supermercati possono permettersi di praticare lo sconto del 10%. Evidentemente, in questo Paese ci sono negozi di serie A e negozi di serie B, noi forse siamo di serie Z. Abbiamo il magazzino completamente fermo, ma lo dobbiamo pagare, e visto che un esercizio commerciale come il nostro lavora sulla stagionalità, parliamo di cifre importanti. Credo che noi e la ristorazione siamo tra i settori più colpiti dalla pandemia e più bistrattati dal governo. Non ci sentiamo degli untori, la situazione è stata gestita malissimo, sempre a danno delle solite categorie. Ormai è chiaro a tutti che non si può più andare avanti così».

L’appello di commercianti e piccoli imprenditori è stato prontamente raccolto da Davide Garra, che ha annotato tutte le rimostranze e le proposte fatte dalla delegazione di Confesercenti del Biellese per dare un po’ di ossigeno ad interi comparti in forte crisi. Il vice prefetto si è impegnato personalmente a scrivere già in giornata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per rappresentare le istanze ricevute questa mattina.

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