Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dalla segreteria regionale del SiNAPPe, sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria, in merito alla sentenza emessa dal giudice del lavoro nei confronti dell’Amministrazione penitenziaria di Biella per condotta antisindacale ai danni del personale di polizia penitenziaria.
“La giudice, definitivamente pronunciando, disattesa ogni ulteriore e contraria istanza, così decide: dichiara la antisindacalità della Condotta tenuta dalle amministrazioni resistenti per non aver fatto ricorso alla contrattazione decentrata in relazione alla variazione dei turni di servizio e alla fissazione delle aliquote mensili di lavoro festivo, serale e notturno in violazione di quanto stabilito dagli articoli 8 e 9 dell’Accordo nazionale quadro d’amministrazione per il personale appartenente al corpo di Polizia Penitenziaria stipulato in data 24 marzo 2004, ordina alle predette amministrazioni di cessare immediatamente tali condotte, di astenersi da ritirarle in futuro”.
Sono queste le parole con cui il giudice del lavoro decreta in merito al giudizio per condotta antisindacale avviato dal Si.N.A.P.Pe contro la Direzione della casa circondariale di Biella.
«Una vittoria attesa – dichiara il Segretario Si.N.A.P.Pe Raffaele Tuttolomondo, forte della bontà delle ragioni che lo hanno indotto a deferire la questione al competente tribunale in funzione di giudice del lavoro -. Rammarica dover giungere nelle aule di giustizia per affermare le prerogative sindacali, tese alla tutela del lavoratore, che invece dovrebbero essere pacifiche dopo oltre 50 anni di vigenza dello Statuto dei lavoratori e quasi dopo un ventennio di vigenza dell’Accordo quadro nazionale. Solleciteremo comunque l’Amministrazione biellese, nell’immediato, ad un passaggio sindacale per correggere le storture gestionali oggetto della nostra azione legale».