Neuroni e sinapsi di un grande creativo come Stefano Ceretti non si fermano nemmeno durante una pandemia. Non alzano bandiera bianca, anzi. È proprio nei momenti più difficili, come quello che stiamo vivendo, che intuizione, abilità, versatilità e resilienza vengono sintetizzate ed esaltate dalla complessità del contesto.
Ecco quindi, che proprio all’inizio della seconda ondata di Covid, Stefano Ceretti lancia una nuova iniziativa di socializzazione… a distanza. Innestando la retromarcia e tornando ad una vecchia abitudine caduta ormai in desuetudine. Con questo nuovo progetto del fotografo biellese, si torna a parlare di cartoline.
“Dal momento che in questo periodo di persistente distanziamento non posso portare avanti, secondo le caratteristiche che lo contraddistinguono, il mio progetto #FEELPEOPLE®, ho pensato un’altra iniziativa che tende ad unire le persone pur non attuando un contatto fisico – scrive Ceretti nel suo comunicato stampa -. Ho creato una vera e propria cartolina postale con nove diverse inquadrature del Battistero di Biella e ad essa ho associato gli hashtag #MANDABIELLA e #RICEVIBIELLA. Il primo consiste nell’acquistare la cartolina (al prezzo di € 2,00), affrancarla e spedirla ad un amico chiedendogli, quando l’avrà ricevuta, di fotografarla e postarla sui social con gli hastag #IoRicevoUnaCartolina e #IoMandoUnaCartolina: lui potrà poi acquistarne a sua volta una, affrancarla e spedirla anche lui ad un amico aiutando così la crescita esponenziale del progetto. Il secondo consiste invece nell’acquistare (al costo di € 3,00) la cartolina “già spedita”: la firmo e la spedisco io all’indirizzo che mi sarà comunicato; verrà così ricevuta una cartolina già compilata e affrancata della quale ognuno potrà decidere di essere il destinatario”.
“Ho pubblicato ieri un post sui miei social – sottolinea – ottenendo molti riscontri favorevoli, questo mi ha convinto a mandare a tutti voi questo comunicato… con #MANDABIELLA e #RICEVIBIELLA voglio creare un contatto interpersonale che riporti, emozionalmente, ai tempi in cui la comunicazione tra le persone avveniva con tempi completamente differenti da quelli della moderna “posta elettronica” e voglio spronare le persone a riscoprire, almeno per quanto riguarda l’ambito privato e non lavorativo, i ritmi più rilassati che in parte con la pandemia abbiamo per forza di cose dovuto imparare a fare nuovamente nostri. Cosa c’è di più emozionante del mandare una cartolina e aspettare il grazie del destinatario dopo che lo stesso l’avrà ricevuta oppure dell’aprire la buca delle lettere e trovarne una indirizzata a noi, leggendo e apprezzando quelle parole scritte di proprio pugno dall’amico che l’ha spedita?”
