Candelo. Al via i PUC, i progetti di utilità collettiva: una forma di restituzione per chi percepisce il reddito di cittadinanza

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Il 2021 a Candelo porta in dote i PUC, progetti di Utilità collettiva, rivolti a coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza e consistono in attività di pubblica utilità da svolgersi nel Comune di residenza.

Ad inizio 2020 l’Amministrazione comunale aveva approvato l’elenco delle attività rientranti nell’ambito dell’iniziativa ma, a causa dell’emergenza sanitaria, i progetti erano stati sospesi.

«Oggi, dopo aver firmato la convenzione con il Cissabo, per la definizione del “chi fa che cosa”, sono stati individuati i soggetti che percepiscono il reddito di cittadinanza e da metà gennaio inizieranno a svolgere le attività proposte nei progetti approvati dal Comune di Candelo – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Selena Minuzzo -. Nel mese di dicembre è iniziato per loro il periodo di formazione. Il primo progetto che partirà è il progetto del “Nonno Vigile” e dal mese di marzo partiranno anche gli altri progetti già approvati dall’Amministrazione comunale».

I beneficiari del reddito di cittadinanza potranno lavorare da un minimo di 8 ore ad un massimo di 16 ore alla settimana. Ciò non comporterà alcun costo per il Comune. Chi non accetterà di aderire a questi progetti, perderà il diritto di ricevere il sussidio.

«La realizzazione di questi progetti è da intendersi come una attività di restituzione sociale per coloro che ricevono un sostegno economico – aggiunge l’assessore alle Politiche Sociali -. Queste persone rappresentano una risorsa aggiuntiva per Candelo che potrà aumentare la forza lavoro senza sostenere costi per i cittadini. I progetti sono a supporto e integrazione di attività ordinariamente svolte dal Comune. I PUC sono occasione di inclusione sociale per i beneficiari e occasione di concreta utilità per la comunità candelese».

c.s.

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