Camera di Commercio. L’emergenza Covid affossa l’export: le vendite crollano del 28,9% nel Biellese e del 16,8% nel Vercellese

0

Nel corso del primo semestre 2020 il valore delle esportazioni biellesi ha superato la quota di 700 milioni di euro, registrando però un notevole calo, del -28,9% rispetto al corrispondente periodo del 2019, mentre quello delle esportazioni della provincia di Vercelli è risultato superiore ai 1.083 milioni di euro, segnando una contrazione pari al -16,8%.

La performance delle esportazioni delle due province si inserisce in un contesto generale che ha visto dinamiche analoghe, tutte prevedibilmente col segno meno. A fronte di una media nazionale attestata a -15,3%, il Piemonte nel suo complesso ha registrato una maggiore contrazione, pari a -21,2%, in un’area, quella nord occidentale che ha segnato -16,1%.

Gli effetti dell’emergenza Covid-19 e il conseguente blocco di tante attività produttive ha purtroppo confermato i timori manifestati lo scorso trimestre. L’impatto della pandemia, come avvalorato anche dai recenti dati sulla congiuntura industriale, non sono solo legati al lungo periodo di fermo delle attività ma anche alla mancanza di domanda di quei Paesi di strategica importanza per le nostre esportazioni che ancora stanno vivendo il periodo più difficile sotto l’aspetto sanitario.

«L’internazionalizzazione è sempre stato un tema sul quale il sistema camerale è particolarmente attivo e attento. Alla luce della cronica debolezza del mercato interno appare evidente che rappresenti il primo aspetto su cui concentrare le energie da parte dei decisori pubblici e delle imprese», dichiara Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli.

Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un calo del -28,9%, costituiscono la componente quasi esclusiva dell’export provinciale. La lettura dei dati deve tenere conto dei valori assoluti, il solo comparto che ha mostrato in tal senso una tenuta sui mercati esteri è quello delle bevande (+5,7%)grazie anche al fatto di non essere stato coinvolto dalla chiusura delle produzioni.

In forte calo nel complesso i prodotti tessili (-30,1%), che rappresentano il principale settore (con una quota pari al 60,2% del totale export provinciale) e nel cui ambito i tessuti (-40,1%) registrano il tracollo più drammatico.

Per quanto concerne i mercati di sbocco, l’Unione Europea, assorbendo il 49,1% delle vendite all’estero, non è più nel suo complesso la destinazione principale dell’export biellese, per la semplice conseguenza dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione come già evidenziato lo scorso trimestre. Il forte calo è evidente dai dati pubblicati in tabella e coinvolge, seppure in misura diversa, tutti i Paesi dell’Unione che, nel suo complesso, ha fatto segnare un pesante -25,8%.

Nei mercati extra UE si registra purtroppo un calo complessivo ancora più marcato, pari a -31,7%, con dinamiche delle vendite piuttosto pesanti. Con uno sguardo ai principali Paesi di destinazione, vediamo in calo del -33,2% delle esportazioni verso la Svizzera, e del -41% quelle verso la Cina e del -36,9% quelle che riguardano il Regno Unito.

Nel complesso il calo è di rilievo (-16,8%), i soli settori che nell’emergenza Covid oltre a non aver subito il blocco dell’attività sono stati chiamati ad ulteriori sforzi, alimentare (+10,2%) e articoli farmaceutici (+30,3%), hanno segnato l’inevitabile incremento della domanda.

Anche per la provincia di Vercelli è il settore manifatturiero a coprire quasi in esclusiva la quota dell’export provinciale, segnando nel complesso un calo del -16,6% dei volumi di vendite all’estero. Il tessile abbigliamento nel corso di questo primo semestre ha subito il drammatico tracollo con un dato complessivo del -41,2%, con il comparto degli articoli di abbigliamento, il più importante in termini di valori assoluti, che chiude con -46,8%.

Nel variegato settore dell’industria metalmeccanica compaiono, come si evince dai dati pubblicati, il comune denominatore del segno meno.

Il bacino dell’UE seppure ridotto a 27 Paesi dopo la Brexit, si conferma la destinazione principale delle esportazioni vercellesi, coprendo il 52,6% delle vendite all’estero, con un calo complessivo del -12,1%, registrando una crescita verso la Germania (+3,3%) e seppure con più modesti valori assoluti verso i Paesi Bassi (+8,8%) e il Belgio (+4,3%).

L’export nei mercati extra UE ha registrato un deciso calo pari al -21,4%, influenzato dalla pesante contrazione del -35,8% verso la Cina ed il Regno Unito post Brexit che mostra dinamiche altrettanto preoccupanti (-30,2%).

Segnali positivi verso gli Stati Uniti (+16,5%) che si confermano il principale mercato extra UE.

c.s.

Condividi:

Commenti chiusi