CAI Biella. Domenica scorsa è stato inaugurato il “nuovo” rifugio Quintino Sella al Felik, una versione molto più green

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Dopo due anni di lavori e una cifra stanziata che supera i 500mila euro, domenica scorsa, 8 agosto, la sezione di Biella del Club Alpino Italiano, ha inaugurato il “nuovo” rifugio Quintino Sella ai 3.580 m del ghiacciaio del Felik sul Monte Rosa, spartiacque tra le valli di Gressoney e Ayas.

Presenti alla cerimonia molte autorità tra cui i sindaci delle due comunità che hanno sottolineato come la montagna sia simbolo di unione. Presente con la fascia tricolore anche l’assessore alla Montagna del Comune di Biella Barbara Greggio.

Antonio Montani, vice presidente generale del Cai, ha portato il saluto del presidente Vincenzo Torti e nel suo intervento ha invitato a non dimenticare mai la vera funzione di ospitalità del rifugio di montagna che non può essere confusa con quella turistico-alberghiera.

A tagliare il nastro è stato Maurizio Sella, presidente del Gruppo Banca Sella, e discendente di Quintino,  a cui la sezione biellese intitolò il rifugio nel 1885, ad appena un anno dalla sua morte.  Sella ha spronato a guardare al futuro con ottimismo traendo dal contesto generale segnali di un “nuovo rinascimento” non solo materiale ma soprattutto morale.

«Il futuro passa dal rispetto dell’ambiente e i lavori che la sezione di Biella ha fatto quassù vanno in quella direzione». Banca Sella ha dato un importante contributo alla sezione per portare a termine questa riqualificazione “green” di uno dei rifugi più antichi e più alti delle Alpi.

Il nuovo “Quintino Sella” è ora uno dei rifugi, a quelle quote, in cui si è maggiormente ridotto il consumo di plastica e una moderna centrale termica riduce le emissioni da combustibili fossili. Dopo la messa, celebrata dal vicario generale della diocesi di Biella, don Paolo Boffa, che ha portato il saluto del vescovo Roberto Farinella, e dal parroco di Gressoney don Ugo Casalegno, si è voluto bagnare le rocce alla base del rifugio con una bottiglia di Insubrico, lo spumante di Tenute Sella, ottenuto da quelle stesse uve di nebbiolo coltivate a Lessona da cui si produce anche il vino con cui Quintino Sella brindò all’Unità d’Italia.

Non è riuscito a nascondere tanta emozione Eugenio Zamperone, presidente del Cai Biella, ricordando l’impegno di tutta la sezione e di coloro che hanno lavorato con grande sacrificio dove l’aria si fa rarefatta e l’ossigenazione è più difficile. Un grazie rivolto anche al sistema della fondazioni bancarie (Biella e Torino), al Cai centrale, a quello regionale e alla Regione Valle d’Aosta per l’impegno finanziario.

c.s.

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