Borriana. Quando il cortocircuito della politica “piccola” parte dai piccoli Comuni

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Il cortocircuito della politica, soprattutto di certa politica, parte dalla periferia. Dai Comuni più piccoli rischia di approdare ai livelli superiori, a seconda della scalata che il singolo (o il gruppo, ma è molto più raro) riesce a compiere all’interno delle fallibili gerarchie di partito. D’altro canto, chi si pasce di politica piccola, difficilmente se ne affranca e porta al piano superiore politica altrettanto piccola.

È la politica degli slogan, dei luoghi comuni, dei selfie a buon mercato e degli show a tutti costi. Una politica permeata di becera ideologia, sciatta, pacchiana, sciocca. In definitiva inutile perché non finalizzata a nulla di più del semplice consenso personale. A tutti i costi. Una politica che se non fa danno, di sicuro fa perdere tempo…

Qualcuno sostiene che a livello comunale non si faccia politica ma solo amministrazione. Noi dissentiamo, poiché siamo convinti che l’atto di amministrare non si concretizzi in un percorso rettilineo e già tracciato. Piuttosto, può ben essere rappresentato da una strada tortuosa, di montagna, disseminata di curve e asfalto sdrucciolevole. Ai lati, ci sono le cunette, paradigma della cornice normativa all’interno della quale l’azione amministrativa si deve muovere. Ma come guidare, se tenere la destra, il centro o procedere contromano è una scelta, e quando si può scegliere, beh, allora – secondo noi – si compie in atto politico.

Il caso di Borriana può essere portato ad esempio. Nelle scorse settimane, la minoranza consiliare di Fratelli d’Italia ha chiesto che venisse conferita la cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri in occasione del loro 205° anniversario di fondazione. Il Consiglio comunale, invece – e secondo noi giustamente -, ha votato contro. Non certo in spregio alla Benemerita, quanto piuttosto per non fare un torto ad altre Istituzioni altrettanto meritevoli. E poi, cosa se ne farebbe l’Arma della cittadinanza onoraria del Comune di Borriona, come di qualsivoglia altro Comune? Mah…

«Quando ho letto sui giornali della richiesta di cittadinanza onoraria ai Carabinieri – spiega il sindaco Francesca Guerriero -, mi sono sentita prima di tutto disorientata per il modus operandi, che trovo del tutto scorretto, vista la delicatezza della questione. Poi mi sono chista a che pro, dal momento che non ci sono motivazioni particolari legate al Comune di Borriana, oltre alla ricorrenza del 205° dalla fondazione dell’Arma. A quel punto, non ho detto di no a priori, mi sono informata e confrontata, per esempio con la dottoressa Bianchetto, viceprefetto vicario. Sarebbe stato il caso di potersi confrontare preventivamente e direttamente con il Comando provinciale dell’Arma e con i Carabinieri di Mongrando (Borriana è sotto la loro giurisdizione, ndr), ma succede sempre così: non c’è collaborazione da parte della minoranza di Fratelli d’Italia. Mandano interrogazioni e mozioni prima ai giornali e poi al Comune. Al di là di tutto, nel merito, abbiamo votato contro la richiesta di cittadinanza onoraria perché, pur avendo una grandissima stima e riconoscenza nei confronti dell’Arma dei Carabinieri, allora cosa dovremmo fare? Conferire la stessa onorificenza anche alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, ai Vigli del Fuoco e alle tante associazioni di volontariato che tanti meriti hanno acquisito negli anni sul territorio? Non è questo il modo di fare politica, al contrario, così facendo si causano solo grandi perdite di tempo, distogliendo energie dall’amministrazione vera e propria. Una situazione simile, facendo le debite differenze, si era creata quando la stessa minoranza ci ha chiesto conto degli affidi dopo i fatti di Bibbiano». 

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