Tanto rumore per niente, quasi fosse una semplice esercitazione anti Covid. Fiumi d’inchiostro, paginate di giornale, il sindaco Corradino che paventa la “zona rossa” per tutta Biella, scene di panico sui social, e poi, ieri sera, domenica 21 febbraio, intorno alle 20, arriva la comunicazione dell’ASL Bi: nessun caso di “variante inglese” al Liceo “Avogadro”.
Come dire? Ops, scusate, ci siamo sbagliati. Così.
Capita, no? Meglio prevenire che curare.
Occhio, però, ché nella “variante spagnola” lo scrittore Javier Marías sostiene che “la prevenzione di ciò che non è accaduto attira l’evento”. Semplificando: “La sfiga ci vede benissimo!”
Un grosso sospiro di sollievo. E già si racconta di gente che per la gioia incontenibile ha stappato bottiglie, di quelle buone. Di quelle che si conservano nella parte più nascosta e buia delle cantine, lasciandole impolverare e invecchiare, per le grandi occasioni.
In effetti, mancava solo che ci dicessero che stava per cadere sul Biellese anche un meteorite con una buona mira o un componente metallico della grandezza di un km² distaccatosi per errore o sventura dalla “Perseverance”.
In ogni caso: “Houston abbiamo un problema. Anzi no. Scusate, ma ci assomigliava tanto…”
Quindi, mentre si sciabolano magnum di champagne per lo scampato pericolo, sempre dall’ASL Bi fanno sapere che giovedì prossimo i 700 (che sono un po’ più del doppio dei 300 opliti spartani di Leonida) si sottoporranno ad un ulteriore test. Perché dal primo è emerso che addirittura due tamponi sono risultati positivi. NON alla “variante inglese”, lo sottolineiamo ancora una volta perché sia chiaro anche al di fuori dell’atmosfera terrestre.
Intanto, di nuovo tutti a casa fini a venerdì 25 febbraio compreso. Poi si vedrà, dopo un summit dell’Unità di crisi intergalattica. Gli accrediti stampa sono già aperti…
Per ora, studenti, docenti e personale Ata del Liceo “Avogadro” ringraziano l’ineffabile assessore alla Salute della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi. Per la soffiata…
