Biella. “Stati d’infanzia” col botto: la povertà educativa in mostra a Palazzo Gromo Losa attira i biellesi

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Circa 1.400 persone in soli 13 giorni di apertura di cui 120 studenti: sono questi i numeri che raccontano il passaggio biellese della mostra “Stati d’infanzia” presentata a Palazzo Gromo Losa dal 15 aprile fino al 14 maggio, in occasione dell’inaugurazione di Cascina Oremo e nell’ambito del Festival “Viaggio. Orizzonti, frontiere, generazioni”.

Stati d’infanzia – Viaggio nel Paese che cresce, è un percorso emozionale che porta i visitatori a riflettere sulle diseguaglianze e le marginalità vissute dai minori in Italia e sui progetti per contrastarlo, curata da Ilaria Prili (Akronos), la mostra è composta da 80 scatti realizzati dal fotografo internazionale Riccardo Venturi e un documentario di Arianna Massimi tratti da un reportage nazionale dedicato alle disuguaglianze e alla povertà educativa.

Il progetto espositivo, promosso e prodotto dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del “Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile”, ha ottenuto per il suo valore la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica e il patrocinio Rai Per la Sostenibilità ESG.

In Italia 1,4 milioni di minori vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertà relativa. La povertà educativa e quella economica si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. La povertà educativa minorile è multidimensionale, frutto del contesto economico, sociale, familiare in cui vivono i minori.

La mostra, che dopo la tappa biellese proseguirà il proprio percorso in tutta Italia, ha presentato anche alcune esperienze biellesi sostenute da “Con i bambini” che, insieme a Cascina Oremo, rappresentano delle eccellenze nel contesto della lotta alla povertà educativa.

Molto positiva anche l’esperienza, messa a punto a Biella grazie alla collaborazione con la Compagnia “Teatrando”, dei laboratori didattici legati all’esposizione che ha permesso ai ragazzi di meglio comprendere le tematiche della mostra mettendole in relazione al proprio vissuto grazie all’interazione con gli attori.

c.s.

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