Biella. Migranti positivi al Covid all’ex Colibrì: Ciclofficina Thomas Sankara vs. Patelli, Corradino e Rinaldi

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dalla Ciclofficina Thomas Sankara in merito ad alcune reazioni più o meno scomposte sulla vicenda dei migranti risultati positivi al Covid all’interno del CAS situato nell’ex Hotel Colibrì, a Biella.

Come Ciclofficina Thomas Sankara stiamo assistendo attoniti alla fiera delle discriminazioni
istituzionali e locali su base etnica, ci riferiamo alle dichiarazioni rilasciate dall’On. Cristina Patelli e dall’ex candidato sindaco del Movimento 5 stelle, Giovanni Rinaldi.

La cultura dell’inettitudine trionfa, ma riusciamo ad apprezzare la coerenza dell’On. Patelli la quale ha fondato tutta la sua campagna elettorale su un unico concetto: “NO all’immigrazione” declinato nelle possibili varianti: “difendiamoci dall’invasione” o “via i clandestini” sia che si parlasse di economia, di scuola, di ambiente, di sanità o di cultura (la lezione l’ha imparata bene!).

Naturalmente l’onorevole non ha perso l’occasione, vista la sensibilità sul tema, di sfruttare la pandemia, non per contribuire a trovare soluzioni razionali e utili per tutti, bensì per invitare la Prefettura a spostare il CAS che ospita i richiedenti asilo dal centro di Biella. Evidentemente l’onorevole, così come il Sindaco Corradino, ambiscono a creare ghetti lontano dai centri abitati: una nuova periferia dove non sia possibile avere relazioni di alcun tipo.

Il tempismo con cui si occupa degli immigrati contagiati, senza che mai si sia occupata con interrogazioni parlamentari del tributo di morti avvenuto nelle RSA o della mancanza di Dispositivi di Protezione Individuali nelle fasi iniziali della pandemia, che ha esposto il personale medico infermieristico e sociosanitario (in molte Rsa del Biellese il 30% del personale è stato contagiato) e dunque la popolazione tutta, a rischio di contagio, ci induce a pensare che la strategia politica sia quella di additare gli immigrati come untori.

Forse su questo dovrebbe intervenire la Prefettura, vale a dire lo scatenarsi di paure irrazionali provocate ad arte e alimentate dai facinorosi istituzionali. Ma la strategia di queste destre forse è proprio quella di non risolvere nulla, di sollevare polveroni e di impedire la visione d’insieme dei problemi da affrontare.

L’avvocato Rinaldi, poi, sta esercitando la voce per il consenso, chiedendo l’intervento massiccio delle Forze dell’ordine per presidiare lo stabile (qui l’ignoranza e l’inettitudine sfiora la tragedia!). All’avvocato (sic!) dobbiamo spiegare che i richiedenti asilo del CAS di Biella sono stati monitorati in modo così efficiente ed efficace per merito dell’ASL, per cui non ci sono focolai attivi, i positivi sono stati isolati e portati in luoghi dedicati.

A lui chiediamo come possa sapere che chi lavora non sia in isolamento fiduciario attivo? Non abbiamo sentito preoccupazioni relative ai contagiati di un qualsiasi condominio di Biella (dove abitano più persone di quelle presenti nei CAS) e non abbiamo visto, in merito, titoli in prima pagina sui giornali! Ma il migrante fa audience, fa consenso, ci si può costruire una carriera politica!

All’avvocato Rinaldi, al Sindaco (autorità sanitaria), all’Onorevole, chiediamo se abbiano fatto la medesima richiesta per tutti i concittadini rientrati dalle ferie in Spagna, Malta, Croazia e Grecia, se abbiano verificato la segnalazione alla ASL, se abbiano fatto loro il tampone e in caso di negatività, se abbiano rispettato la quarantena.

A loro domandiamo se anche per queste persone e per i condomini in cui ci sono dei positivi al Covid-19 si invoca “l’impiego massiccio di forza pubblica” per i controlli. In alternativa ci sorge il dubbio che l’atteggiamento sia creare allarmismo (dall’incertezza c’è sempre qualcosa da guadagnare) e che tutto ciò abbia a che fare con quel razzismo che le istituzioni esercitano da tempo, usando come pretesto la sicurezza, il decoro ed ora la salute pubblica, alla quale non sanno badare!

Siamo preoccupati e chiediamo alla Prefettura di intervenire per arginare ignoranza, pregiudizio e incapacità politica! Ma anche di fornire gli strumenti per “accompagnare” i richiedenti asilo in questo difficile momento.

Ciclofficina Thomas Sankara

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