Biella. L’avviso di garanzia per peculato d’uso al sindaco Corradino e l’informazione “negata”

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Nei giorni scorsi, il sindaco di Biella, Claudio Corradino, ha ricevuto una nuova informazione di garanzia. La notizia è immediatamente rimbalzata sui giornali locali, e non solo su quelli. I fatti, noti ai più, risalgono alla serata del 4 gennaio scorso, quando il primo cittadino del capoluogo laniero, a causa della troppa neve caduta, è incappato in un banale incidente stradale, per fortuna senza conseguenze per la sua incolumità fisica. Solo qualche ammaccatura sulla fiancata della Panda a bordo della quale viaggiava.

Peccato, però, che il buon Corradino non fosse a bordo della sua auto, ma di un mezzo della Protezione Civile. Già finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica, il sindaco di Biella è stato chiamato a rispondere di peculato d’uso. Da diversi giorni, ancor prima dell’avviso di garanzia, sulla vicenda infuriava la polemica politica, a suon di interrogazioni da parte della minoranza consiliare. In particolare, Biella al Centro aveva depositato a Palazzo Oropa ben due richieste di chiarimenti.

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, in risposta alle due interrogazioni, il sindaco Corradino si era limitato alla lettura di una laconica dichiarazione, probabilmente vergata dai suoi avvocati. In poche parole, non ha risposto, accampando come motivazione l’indagine in corso.

Partendo dal presupposto che, a mente dell’articolo 369 codice di procedura penale, l’informazione di garanzia è un istituto che ha lo scopo di tutelare la persona sottoposta a indagini preliminari da parte del pubblico ministero, consentendole di godere appieno del suo diritto di difesa, pare incredibile che il giornale locale vicino alla Lega non abbia minimamente dato notizia della vicenda.

Buona norma e regola, nell’ambito delle corretta informazione sempre sbandierata (millantata?) da quella testata, non è certo insabbiare una notizia nota a tutti solo per compiacere chi detiene il potere politico a livello locale, e magari foraggia il giornale (do ut des, si diceva una volta). Perché la gente non è stupida, e se ne accorge.

L’informazione, al limite, deve essere diretta, indirizzata non negata. Altrimenti rischia di diventare un boomerang. Vero, bisogna conoscerle, certe regole, anche qualora non siano scritte. Strano però che la Lega biellese si sia “apparentata” a dei professionisti improvvisati, soprattutto se si considera che il #semprepessimo Capitano è riuscito a sfondare in politica anche grazie alle ingenti somme sborsate per pagare veri professionisti della propaganda. La famigerata Bestia di Salvini.

In ogni caso, siamo sicuri che il sindaco Corradino riuscirà a fare piena luce su quanto gli viene contestato.

Forza, Claudio!

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