Biella. Interrogazione del PD al sindaco e alla giunta: “Qualcuno ha pensato all’estate degli anziani?”

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All’inizio della prossima settimana, a Biella, partiranno i centri estivi per per bambini e ragazzi. La Fase 2 due dell’emergenza Covid-19 è partita già da un po’ e ritmi di vita dei biellesi tornano a somigliare, almeno in parte, a quelli ante Covid.

Ecco quindi che i consiglieri comunali del Partito Democratico chiedono al sindaco Corradino e alla sua giunta se qualcuno si sia curato anche degli anziani.

Se infatti da un lato è vero che i nostri anziani sono più esposti al rischio di contagio da Coronavirus, dall’altro la salute intesa come benessere psicofisico di chi è più avanti con l’età non può essere lasciata al caso.

Durante il lockdown sono stati chiusi tutti i centri anziani, non solo a Biella ma in tutto il Paese, proprio per tutelare la loro salute. La quarantena, però, non ha fatto altro che acuire alcune situazioni di criticità dovute a solitudine, depressione e paura per quanto stava capitando.

“Uno dei punti di forza della nostra campagna elettorale – si legge nell’interrogazione del Gruppo consiliare – proponeva la costruzione di un ‘Città a misura di anziano’ e l’avviamento di un percorso per adeguare Biella ai criteri delle ‘Aged friendly cities’, ciò dimostra quanto teniamo a questa categoria di cittadini. A Biella ci sono diversi parchi ed aree all’aperto che potrebbero essere utilizzate per attività di socializzazione per i nostri anziani”. 

In ragione di quanto appena esposto, i Dem (Manuela Mazza, Valeria Varnero, Mohamed Es Saket, Marta Bruschi e Paolo Rizzo) chiedono al sindaco Corradino e agli assessori competenti:

“1) Se e come siano stati gestiti i rapporti con i frequentatori dei centri per anziani durante il lockdown 2) Cosa prevedano di fare in merito ai bisogni di socializzazione degli anziani 3) Se sia stata valutata l’opportunità di organizzare un’estate per i nostri anziani, partendo dalle linee guida previste per i centri estivi dei bambini, individuando delle aree all’aperto all’interno dei quartieri che permettano il distanziamento sociale e che riducano al minimo i rischi di contagio, assicurando però la possibilità di socializzazione che rappresenta un punto cardine nel benessere psicofisico degli anziani”.

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