Biella. Giardini Zumaglini: l’ineffabile ricetta del sindaco Corradino contro il crimine, via Wi-Fi e alberi…

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Mentre nell’aula del Senato Matteo Salvini indossando una maschera di vera e sentita contrizione collezionava sberle in pieno volto per mano del premier dimissionario Giuseppe Conte, gli epigoni biellesi del verde Capitano si producevano nell’ennesimo scivolone che nemmeno d’inverno sul ghiaccio vivo.

A Biella succede che, una volta ogni morte di papa, si verifichi una scazzottata da Far West. Dove? Nemmeno da dire, ai giardini Zumaglini. Noto covo di banditi e lestofanti che quotidianamente mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini del capoluogo.

Per evitare possibili spargimenti di sangue, il sindaco Corradino snocciola misure da fine stratega della lotta al crimine urbano. Via il Wi-Fi libero, via gli alberi (alcuni dei quali secolari), forse, a breve, via anche le panchine. E… via i giardini no?

In poche parole, una sorta di Rappresaglia 2.0: per quattro disgraziati che se le danno di santa ragione (quattro arresti e processo per direttissima già il giorno successivo) togliamo un servizio (il Wi-Fi) a 40mila biellesi. Idem per l’ombra, di cui anche un normale cittadino godrebbe volentieri per fronteggiare il riscaldamento globale. Mah…

In definitiva, mentre il ministro della Paura cede le armi con (dis)onore, noi, a Biella, ci teniamo per i prossimi quattro anni e mezzo le brutte copie del summenzionato, sospinte al potere locale dal vento mefitico di un cambiamento nel segno, altrettanto pernicioso, del Vangelo di Matteo, quello che si predica preferibilmente nelle piazze, in spiaggia o, con encomiabile spirito di proselitismo missionario, addirittura nei locali notturni.

Auguri, Biella!

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