Biella. Fosche nubi sul cielo delle partecipate: in un solo anno, tutti i danni del centrodestra

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La fuffa è appena sotto la superficie. Non serve nemmeno scartavetrare, basta grattare con l’unghietta per veder affiorare la cifra politica (e amministrativa) del centrodestra biellese, ovvero Lega, Forza Italia e Fratellini. Che certo non si eleva rispetto a quello nazionale. Anzi. Nel piccolo, i nodi vengono al pettine molto prima, in tutto il loro abbacinante lucore!

Già, la cifra politica, si diceva: rasenta lo zero. Viene in mente il un maturando che, atterrito dalla commissione e dalla propria negligenza, fa scena muta. Ma siccome c’è stato il Covid-19 lo si promuove comunque, a maggior gloria dei docenti che lo hanno dovuto sopportare per cinque (o più) anni prima di liberarsene. Vivaddio!

Quanto a condotta, non sono messi tanto meglio, i nostri eroi: nemmeno lì riescono a meritare la sufficienza, posto che manco i patti sono in grado di rispettare. Si veda il caso Seab. Biella e Cossato (in particolare) chiedono di essere rappresentate nel CdA della società. Non in un momento di acque chete (ché già quelle “guastano i ponti”…), no. Nel bel mezzo di una burrasca i cui effetti rischiano di essere fatali per la spa pubblica.

D’altra parte, il perfetto sincronismo di gente che va dietro a un immenso, inimitabile statista che fa cadere i governi ad agosto è quanto di più fulgido si possa proporre agli svizzeri per implementare il loro secolare know-how in materia di precisione e puntualità.

Al centrodestra biellese (sinonimo di Amministrazione Corradino) è bastato un solo anno per arrivare ad imbastire una filiera di danni che altri, mettendosi d’impegno, avrebbero potuto eguagliare in un paio di lustri, mal contati.

Se in Comune, a Biella, anche a causa della pandemia (ma soprattutto grazie al fatto che – lo sanno anche i bambini – il primo anno si vive di rendita), sono stati costretti a limitarsi, peraltro spacciando per incredibili risultati e idee meravigliose nient’altro che misure adottate nel 99% dei capoluoghi di provincia italiani, nel “governo” delle partecipate sono riusciti a dare il meglio di sé.

Fluttuando, ubriachi di potere, sulle più becere e vetuste logiche spartitorie, quelle sì che ne rappresentano plasticamente la cifra politica e amministrativa, gli eroi del centrodestra laniero sono riusciti nell’arduo compito di piazzare al timone dei vari enti “in mano pubblica” i più perfetti e impalpabili esemplari d’inconsistenza gestionale.

Così succede che uno che nella vita organizza i rally, ad un tratto, con un efferato colpo di bacchetta magica, diventi presidente del Consorzio Smaltimento Rifiuti Area Biellese. Oppure che il sindaco di un piccolo Comune venga promosso a numero uno dell’Azienda che gestisce tutto il Trasporto pubblico nelle province di Biella e Vercelli.

E per concludere, last but not least, che il dirigente di una società sportiva dilettantistica diventi il presidente di Cordar la spa pubblica che sul territorio gestisce il servizio idrico integrato. Non robetta, quindi.

ABRACADABRA…

Ecco, in queste operazioni “a perdere”, Lega e compagnia cantante denotano una capacità senza pari, né limiti. Con una mira e una lucidità che hanno dell’incredibile. Nomine che col merito non hanno assolutamente nulla a che spartire, con le bevute al bar o le grigliate in mezzo al verde dei nostri monti magari sì.

L’interesse verso la cosa pubblica? Eh? Stiamo scherzando? Mica è una roba che si mangia o si beve…

Da ATAP, passando per CORDAR, da COSRAB a SEAB (qui anche al netto del carico da novanta pregresso) è tutto un fiorire di criticità, slogan, giravolte, piagnistei e scaricabarile su chiunque. Occhio a passare anche solo fuori dalle sedi delle summenzionate società, che potrebbe piovervi addosso qualche “scheletro nell’armadio”.

E attenzione, gente, stiamo parlando di enti che sotto l’Amministrazione Cavicchioli (sì, proprio quella che non si vedeva né sentiva, ma che zitta zitta faceva e rimetteva i conti in sicurezza) funzionavano talmente bene da produrre utili. UTILI!

Se si esclude, ancora una volta, il discorso Seab, molto complesso e delicato. E a noi non piace semplificare la complessità. Perché? Semplice, perché non si può.

La cosa meravigliosa è che poi, quando si tratta di rimettere insieme i cocci, quelli del centrodestra non vogliono sentirne parlare di CdA tecnici, non sia mai detto… VADE RETRO.

Chissà come mai?

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