Biella, dove in tempo di Covid si “figheggia” in Tesla. Finalmente uno status symbol ad impatto zero (se hai tanti zeri sul conto corrente)

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“La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile” (Alexander Langer, colloqui di Dobbiaco, 1994)

Una volta c’erano le Mercedes, le BMW, le Volkswagen, le Audi. Poi arrivarono i Suv, di ogni foggia, colore e… ingombro. Oggi, anno del Signore 2021, a Biella fa terribilmente figo aggirarsi per le vie cittadine al volante di una fiammante Tesla. Parimenti, si “figheggia” mostrandosi in paziente attesa davanti a una colonnina di ricarica elettrica per restituire energia al nuovo giocattolino da poco messo su strada. Molti ingannano i “tempi morti” sfogliando il manuale d’istruzioni della vettura o baloccandosi con il display touchscreen (grosso quasi come un monitor da pc) che fa capolino dal cruscotto.

Da un lato – ammettiamolo -, è davvero molto bello che il nuovo status symbol del biellese ricco e annoiato sia un gioiello della tecnologia automobilistica per la prima volta ad impatto zero, un bolide ad alimentazione elettrica da 306 a 1.100 cavalli, a seconda del modello, con una ripresa simil-jet in fase in fase di decollo. Dall’altro ci si chiede come possa contribuire alla salvaguardia del Pianeta anche chi non dispone di svariate decine di migliaia di euro.

Tesla a parte – si sa -, la mobilità elettrica ad emissioni zero, oggi, è ancora troppo costosa per il biellese (e l’italiano) medio, che nella migliore delle ipotesi, sfruttando i nuovi ecoincentivi, può accaparrarsi un buon Euro 6 (le agevolazioni finanziate dal governo Conte 2 scadranno, salvo proroga, il 30 giugno prossimo) o un validissimo compromesso ibrido, con un esborso non esageratamente superiore.

Ma per chi non vuole, o semplicemente non può cambiare auto, ci sono tante altre azioni, a costo zero, da poter mettere quotidianamente in pratica per voler bene a se stessi volendo bene anche all’ambiente. A questo proposito, abbiamo pensato di mettere a disposizione di chiunque sia interessato alla salubrità del nostro habitat naturale una sorta di decalogo del buon ecologista biellese (privato cittadino o amministratore pubblico). Si tratta di un’elencazione evidentemente esemplificativa, non certo esaustiva.

Eccolo di seguito:

  1. riduzione dei consumi di energia elettrica 
  2. ridurre dei consumi di carta e utilizzo di carta riciclata 
  3. riduzione dei consumi di acqua 
  4. riduzione dei consumi di legno 
  5. promozione della raccolta differenziata e del conseguente riciclo dei rifiuti 
  6. riduzione di imballaggi e confezioni (e, anche in questo caso, uso di materiali riciclabili) 
  7. adeguamento delle discariche e costruzione di depuratorio (NON DI DIGHE) 
  8. riduzione delle emissioni di gas che generano l’effetto serra e le piogge acide
  9. riduzione di tutti i tipi di rumore
  10. adozione dire leggi più idonee alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute

Ora, posto che da alcune settimane, nel nostro Paese, con l’avvento del governo Draghi è nato un Ministero per la Transizione Ecologica, e considerato che, finalmente, a livello globale, si sta prendendo definitivamente coscienza di un problema ambientale non più procrastinabile, ci si chiede se a Biella chi si pavoneggia al volante della sua nuova Tesla (et similia) sarà anche in grado di stare cinque minuti in meno sotto la doccia o di accendere il camino nella propria villa solo quando sia davvero necessario.

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