Biella. Donazione alla biblioteca scolastica del “Bona” in memoria del prof Alberto Menghini

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La biblioteca dell’Istituto Eugenio Bona si arricchisce di una serie di importanti pubblicazioni (sono circa una trentina) donate dalle nipoti del professor Alberto Menghini.

Nato a Firenze nel 1889, prese parte alla Prima guerra mondiale per i cui meriti fu insignito della Croce di guerra. Frequentò il Politecnico di Torino e si laureò in ingegneria industriale nel 1920. Scelse la professione di docente desiderando trasmettere la sua disciplina ai giovani, insegnando prima all’ITI e poi dal 1932 al Bona Tecnologia Industriale Tessile.

Erano gli anni del fascismo, quando sotto la presidenza di Albino Machetto ebbe la cattedra. A Machetto successe nel 1941 Stefano Renier che, non avendo giurato alla Repubblica Sociale Italiana, fu sostituito da Filippo Ingraffia fino al 1945 quando l’incarico tornò a Renier.

Fu un docente molto apprezzato per la sua serietà e per la sua competenza, per cui, quando nel 1955 andò in pensione, lasciò un grande vuoto. Non si dedicò solo all’insegnamento, ma anche alla revisione e alla scrittura di libri e articoli scientifici di tecnica laniera, in particolare di filatura e tessitura.

Questa intensa attività pubblicistica gli valse il 18 giugno 1954 il primo premio della Fédération Lainiere Internationale alla ventitreesima Conferenza Laniera, tenutasi a Bruxelles il 18 giugno 1954, per i suoi lavori sulla filatura della lana cardata e pettinata.

Tecnologia industriale tessile, insieme a Merceologia e Tecnica amministrativa, erano le tre discipline del triennio che contraddistinguevano il Bona rendendola l’unica scuola italiana che preparava la figura del ragioniere industriale.

Per il distretto tessile biellese la figura del ragioniere industriale era di primaria importanza: secondo la visione del fondatore Eugenio Bona, che ha voluto una scuola che preparasse i quadri amministrativi dell’industria tessile, e di Albino Machetto, primo preside e vera anima della scuola per circa trent’anni, il diplomato doveva possedere competenze amministrative, commerciali ma anche tecniche.

Non solo muoversi tra i numeri della contabilità, ma anche conoscere le caratteristiche del prodotto e i processi produttivi dei diversi tipi di impresa, conoscenze impartite da Tecnologia industriale tessile. Con Merceologia gli studenti approcciavano le caratteristiche delle fibre tessili ancora conservate in oltre novecento barattoli: collezione che spicca nell’armadio del corridoio principale del piano terra.

Chi prima degli anni Novanta ha frequentato il Bona, e all’epoca gli studenti stavano a scuola per trentanove ore settimanali, hanno certamente toccato e fatto esercitazioni su quelle preziose fibre, come su tutti gli strumenti, i telai conservati nel museo della scuola.

Alla fine degli anni Novanta queste tre discipline sono sparite dai programmi ma rimangono nella memoria degli ex alunni e nella storia del Bona insieme ai loro docenti, come Alberto Menghini.

c.s.

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