Biella. Detenuto minaccia gli agenti di polizia penitenziaria con una bomboletta di gas trasformata in rudimentale lanciafiamme

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È ancora una volta il sindacato nazionale autonomo polizia penitenziaria (SiNAPPe) a segnalare l’ennesimo atto di violenza messo in pratica da un detenuto tra le mura della casa circondariale di Biella. Peraltro si è trattato di una reiterazione da parte di un soggetto già noto agli agenti di polizia penitenziaria e alla direzione del carcere per una lunga serie di pregresse intemperanze.

La casa circondariale di Biella

“Sono trascorsi poco più di 10 giorni da quando la segreteria sindacale chiedeva, per l’ennesima volta, un intervento risolutivo atto a fermare l’escalation di aggressioni ormai diventate routine quotidiana presso la casa circondariale di Biella”, si legge nel comunicato stampa diffuso dalla sigla sindacale.

In alcuni casi il detenuto aveva utilizzato lamette da barba nel tentativo di ferire gli agenti, in altre circostanze aveva comunque posto in essere atteggiamenti minacciosi e/o violenti. E, secondo il sindacato, la situazione era ben nota alla direzione della struttura, che però non ha mai assunto provvedimenti volti a tutelare il lavoro delle unità penitenziarie in servizio.

Si arriva così a sabato 12 marzo, quando l’uomo, per l’ennesima volta, ha dato sfogo alla sua rabbia, prima con atti di autolesionismo e poi, forando una bomboletta di gas (in dotazione alle persone ristrette con il fornellino per cucinare): avvicinando l’accendino, ha dato fuoco alla bomboletta, creando un rudimentale lanciafiamme, minacciando i poliziotti presenti e mettendo a rischio la sua stessa incolumità. Tale comportamento, sottolineano i responsabili del SiNAPPe “mina inoltre la sicurezza dell’intero reparto”.

“Solo il coraggio e la competenza delle unità di polizia penitenziaria hanno evitato che il tutto sfociasse in tragedia. Come già ribadito, però, l’atteggiamento sfrontato e provocatorio del detenuto rappresenta una bomba ad orologeria, che prima o poi esploderà in maniera incontenibile, e sarà causa di guai seri. È palese come in queste condizioni i poliziotti di stanza a Biella si sentano continuamente in pericolo, minacciati dalle azioni folli di un detenuto e mal tutelati dal sistema penitenziario. A fronte di ciò si sollecita nuovamente la direzione e l’amministrazione”, è la conclusione del comunicato stampa.

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