Biella. Consiglio comunale: risarcire lavoratori senza stipendio alla “Rivetti”? Per Corradino è inaccettabile

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Strano che gli altri “giornaloni” (come li definisce qualcuno…) biellesi non se ne siano nemmeno accorti. Sarà colpa della tarda ora, o forse il silenzio, in alcune situazioni, fa molto più comodo. Meglio non dire, che scontentare qualcuno…

Ebbene, a Biella è successo che nel corso del Consiglio comunale di ieri, venerdì 20 dicembre, ultimo prima della fine dell’anno, una parte della minoranza, ad un certo punto, abbia deciso per protesta di abbandonare l’aula. Cosa sarà mai capitato?

C’è di mezzo il sindaco Corradino, che già in precedenza aveva fatto infuriare i consiglieri comunali di Biella al Centro, il Gruppo consiliare che fa capo all’ex primo cittadino di Biella, Dino Gentile. In quel caso, perché non aveva voluto fornire risposte sulle richieste di informazioni riguardanti il “caso Seab”, minimizzando il problema e rinviando la sua “rendicontazione” ad altro momento (dopo l’assemblea dei sindaci, gli “azionisti” della partecipata).

Intorno alle 22, mancava ormai poco alla fine dei lavori, erano in discussione le ultime mozioni, in particolare quella iscritta all’OdG da Lista Civica Biellese, Buongiorno Biella e Le Persone al Centro. Con questa mozione, Dino Gentile e il suo Gruppo chiedevano un emendamento al bilancio per istituire, a far data dal mese di gennaio 2020, un tavolo di lavoro in grado di valutare se ci siano le condizioni per risarcire istruttori e maestri di nuoto che hanno perso alcune mensilità di stipendio a causa del protrarsi dei lavori all’interno della piscina “Massimo Rivetti”, riaperta la scorsa settimana e inaugurata in pompa magna dalla giunta Corradino.

Da notare che la richiesta della minoranza gentiliana era rivolta ai due assessori competenti in materia, ovvero l’assessore allo Sport Giacomo Moscarola e il collega dei Lavori Pubblici, Davide Eugenio Zappalà. Ma il sindaco, intromettendosi con la sua caratteristica mimica facciale e con un bel pollice verso rivolto alla sua maggioranza, ha gettato benzina sul fuoco facendo infuriare i proponenti.

Quando il consigliere Robazza ha chiesto conto al buon Corradino di questo suo gesto, si è sentito rispondere che «l’emendamento è sbagliato, non lo vogliamo». Sul perché di questa chiusura (si parlava pur sempre di persone e famiglie rimaste senza stipendio), è arrivata la solita non-risposta del primo cittadino leghista: «Noi non accettiamo l’emendamento perché lo riteniamo inaccettabile».

Come se non bastasse, “l’impudenza” del sindaco si è spinta fino all’affermazione che «la minoranza in Consiglio comunale scalda solo la sedia». A quel punto, ha perso la pazienza anche un consigliere normalmente pacato come Andrea Foglio Bonda (Buongiorno Biella) e tutto il Gruppo di Biella al Centro ha abbandonato l’aula. Ai consiglieri in uscita si è accodata anche Valeria Varnero della minoranza Dem.

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