“Biella Città del Crimine”. Corradino & C. spendono 178mila euro per comprare sette macchine nuove alla Polizia Locale

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La rubrica dal titolo “Biella Città del Crimine” si arricchisce con un nuovo, fantastico capitolo. Nel corso del Consiglio comunale che si è tenuto ieri, martedì 2 febbraio, al Teatro Sociale Villani, l’Amministrazione Corradino ha approvato una delibera che prevede l’acquisto di 7 (SETTE) nuove vetture per soddisfare alle necessità operative (?) della Polizia Locale.

Un investimentuccio da 178mila euro. Quisquilie, inezie, briciole, bazzecole. Che volete che siano, poco meno di 200mila euro per rinnovare l’intero parco macchine dei “civic”? Calcolatrice alla mano, si tratta di 25.428,57 euro a mezzo. Ma che macchine vogliono comprare alla Polizia Locale? Macchine di servizio o macchine da passerella?

Come se tutti i giorni ci fosse da inseguire per highway del capoluogo laniero orde di criminali a bordo di fuoriserie da oltre 400 cavalli…

Quando c’è di mezzo la Polizia Locale, c’è di mezzo anche il vice sceriffo Giacomino Moscarola, e – lo sappiamo tutti -, il buon vice sindaco è cresciuto a pane, slogan, propaganda e film americani. Tanto che, per riprendere gli inseguimenti e goderseli comodamente seduto con popcorn e birra media, ha decuplicato il numero di telecamere sul territorio.

Ok, la sicurezza prima di tutto. Intanto, la gente che lavora, e quella che a causa del Covid non lavora più (o non ha potuto lavorare per un tot di mesi) è ancora lì che aspetta una mano dal Comune di Biella.

Ad onor del vero, e questo è sicuramente un merito dell’Amministrazione cittadina, sono stati stanziati 970mila euro per aiutare i commercianti biellesi a pagare la Tarip 2020. Ma sul fronte emergenza economico-sociale da pandemia c’è talmente tanto da fare che accendere un mutuo da 178mila euro per dare alla Polizia Locale le macchine nuove sembra davvero uno schiaffo alla povertà.

Negli ultimi giorni, a Palazzo Oropa, sono state depositate dalla minoranza dem ben tre interrogazioni che riguardano il decoro cittadino, altro cavallo di battaglia (o cavallo di Troia?) della campagna elettorale leghista. Sotto la lente di ingrandimento, sono finiti il mercato di piazza Falcone, i giardini di Palazzo Ferrero (al Piazzo) e piazza Del Monte, in Rica. Minimo comune denominatore per i consiglieri comunale del PD, il “degrado” in cui versano le tre aree.

Ecco, non si può fare in modo che la città sia meno sporca e meno “degradata”, piuttosto che inseguire ai 200 all’ora e a sirene spiegate criminali inesistenti lungo via Lamarmora?

Ai posteri l’ardua sentenza.

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