Biella. Avanzo da 10.7 milioni: senza un minimo di programmazione il “buon padre di famiglia” rischia di fare solo danno

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Si può sempre fare finta di non vedere, non sentire e non sapere. Si può sempre essere ignavi, o pavidi (o semplicemente opportunisti) e non avere il coraggio di dire le cose come stanno. Anche se il vento è contrario, le onde alte come palazzi e il mainstream locale, e nazionale, non fa altro che alitare fetida propaganda destrorsa.

La realtà è una, e una soltanto. L’Amministrazione di centrodestra (Lega + Fratelli d’Italia + Forza Italia) che governa Biella non è stata in grado di spendere i soldi che ha ricevuto dallo Stato, segnatamente dal governo Conte 2 (dal momento che SuperMario Draghi non era ancora apparso sulla scena) per fronteggiare l’emergenza Covid. Non sono stati in grado di spendere quanto versato da quell’esecutivo contro cui non hanno fatto altro che vomitare bile, bugie e contumelie assortite.

In un momento storico drammatico come quello che stiamo attraversando a causa della pandemia, il Comune di Biella riesce a chiudere il bilancio 2020 con un avanzo di amministrazione da 10.7 milioni di euro. Una cifra enorme, esorbitante. Non era mai successo prima, ovviamente. Nemmeno da dire. Per una qualsiasi Amministrazione comunale (parliamo sempre e comunque di un capoluogo di provincia) che si rispetti, arrivare a fine esercizio finanziario con un “tesoretto” simile non è motivo di vanto, anzi. Dovrebbe essere esattamente il contrario.

Pare, peraltro, che la stessa cosa, chissà come mai, succeda anche a Cossato… Mah.

E tornando ai numeri: di queste rimanenze, al netto di vari accantonamenti obbligatori, restano 2.7 milioni di euro del “fondo Covid”. L’assessore al Bilancio Silvio Tosi, che è senza dubbio “un buon padre di famiglia”, non ha ancora capito che a volte, specie quando cittadini, partite iva e imprese sono alla canna del gas, bisogna anche essere in grado di vedere un pelino più distante del proprio naso. Non un palmo, ma almeno un paio di centimetri.

“Abbiamo tenuto in ordine i conti dell’Ente”, continua a ripetere come un mantra il buon Tosi. Forse si è addirittura attaccato un post-it sul frigorifero per non rischiare pericolose amnesie. La verità è un’altra: NON SONO STATI IN GRADO DI SPENDERE QUEI SOLDI.

Non solo hanno fermato i la vori pubblici (bloccando fondi Por-Fesr per 1.5 milioni di euro + altri 800mila per altri lavori), non sono nemmeno ancora riusciti ad utilizzare il famoso “fondone” da quasi un milione di euro per aiutare i commercianti a pagare la Tarip, e chiaramente la protesta monta (si veda a questo proposito la lettera inviata ai consiglieri comunali da Confesercenti del Biellese).

Adesso, nelle more, non essendo riusciti a trovare strumenti di calcolo idonei ad assegnazioni congrue, finiranno per distribuirli a pioggia. Se non del tutto, almeno in buona parte.

E qui si torna alla più totale mancanza di visione da parte di questa Amministrazione. Perché è evidente che i soldi del fondo Covid sino ad ora utilizzati sono stati “spesi” solo ed esclusivamente per tappare buchi, ovvero le minori entrate per il Comune derivanti dalla crisi pandemica: ad esempio per tenere a galla il servizio mensa, piuttosto che coprire i minori introiti derivanti dalle multe. E via così.

In poche parole, ZERO INVESTIMENTI. Alla voce “programmazione”, il vuoto pneumatico.

Ora, dopo quasi due anni da quel fatidico 9 giugno 2019, un minimo di impronta amministrativa da parte di questa giunta dovrebbe pur vedersi, no? Invece no. Oltre alle svariate candidature, alla tappa del Giro d’Italia, alle inaugurazioni delle opere pubbliche iniziate sotto la giunta precedente c’è qualcos’altro?

Sembra proprio di no.

Chissà se chi li ha votati sta iniziando ad aprire un pochino gli occhi. E chissà se chi ha permesso che questa Amministrazione potesse occupare Palazzo Oropa sta godendo come il pessimo Renzi dopo aver fatto cadere il Conte 2.

L’unica certezza è che altri tre anni così saranno davvero molto, molto lunghi. E anche un po’ pericolosi.

Buona fortuna, Biella!

 

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