Assenze ingiustificabili. Adesso è chiaro, Claudio Corradino NON è il sindaco di tutti i biellesi

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Quella sera noi c’eravamo, a Palazzo Oropa, e quella frase ce la siamo appuntata, sul taccuino e nella mente. Perché eravamo sicuri che, prima o poi, il primo di tanti slogan a venire si sarebbe dimostrato inesorabilmente FALSO. Eravamo sicuri che, prima o poi, i fatti avrebbero smentito le frasi di circostanza.

Tutte balle. Parole, solo parole. E vuote, per giunta. Bla bla bla…

Claudio Corradino NON è il sindaco di tutti biellesi. Claudio Corradino è esattamente ciò che ha dichiarato di NON voler essere. Ovvero il sindaco dei suoi, di chi lo ha votato. Punto.

La dimostrazione, plastica di quanto stiamo affermando l’abbiamo avuta ieri. Una giornata importante per la nostra città. Sabato 25 gennaio, una data da ricordare. Di sicuro per la LILT Biella, che ha festeggiato in pompa magna, com’era giusto che fosse, i suoi primi 25 anni di storia.

Ieri mattina intorno alle 11, le prime due file della sala conferenze dello Spazio LILT di via Ivrea erano gremite di personalità, uomini e donne delle Istituzioni che con la loro presenza hanno dimostrato la riconoscenza e l’affetto che il Biellese tutto nutre nei confronti di un grande attore del territorio, la LILT appunto, che ha portato Biella sulla ribalta nazionale nella costante, quotidiana battaglia contro il cancro.

In prima fila, al centro, come prevede il protocollo, Claudio Corradino, fascia tricolore a tracolla, sedeva pacioso accanto al ministro biellese dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Quella stessa donna delle Istituzioni che i suoi bimbiminkia di tutte le età non hanno fatto altro che attaccare, denigrare, insultare senza che lui dicesse una sola parola per sgombrare il campo anche solo dall’idea che, silente, potesse condividere quelle accuse infami e infamanti. Recitava un antico brocardo: “Qui tacet consentire videtur, si loqui potuisset ac debuisset”…

Sempre ieri, sabato 25 gennaio, tardo pomeriggio. Una fiaccolata commemorativa organizzata dall’ANPI Biella e da altre 31 (si legga TRENTUNO) associazioni del territorio per la Giornata della Memoria attraversa il centro storico per raggiungere i portici di Palazzo Oropa e la piazza del Battistero. Già, il Battistero… Il luogo simbolo della città guarda da un lato il Municipio e dall’altro il Duomo. Le “due spade”, a Biella, sono dirimpettaie.

Tanta gente, com’era normale che fosse, per una città che può vantare la medaglia d’oro al valor militare per essersi liberata dall’occupazione nazifascista da sola, e un giorno prima. Tanto che, a Biella, il 25 aprile si festeggia il 24.

Quindi, ti aspetti che in un’occasione del genere, ad attendere l’arrivo del corteo, ci sia il gonfalone della Città con almeno un paio di agenti di Polizia Locale, e magari almeno un (anche solo uno solo…) rappresentante dell’Amministrazione in carica. E ti sbagli, ti sbagli di grosso accidenti, perché quando arrivi sotto i portici di Palazzo Oropa non trovi proprio nessuno ad aspettarti.

Né il picchetto d’onore, né uno straccio di rappresentante dell’attuale Amministrazione. NESSUNO.

Ah, già, come direbbe un nostro caro amico non c’era né da mangiare né da bere…

Adesso è chiaro, gente? Claudio Corradino NON è il sindaco di tutti i biellesi.

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