Anffas Biellese. Dopo i lavori di adeguamento alle misure anti Covid, riapre il centro diurno

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Obiettivo lunedì 8 giugno. È questo il traguardo che si è dato la dirigenza dell’Anffas Biellese. C’è infatti la volontà di riaprire il centro diurno, dopo la lunga chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, per tornare ad offrire un servizio a tante persone con disabilità e alle loro famiglie.

Nelle scorse settimane, tante cose sono cambiate. «Abbiamo investito oltre 35 mila euro per una serie di lavori di adeguamento del nostro centro – spiega Maria Teresa Rizza, presidente dell’associazione -. Lavori importanti, svolti spesso in assenza di normative chiare e definitive in materia».

I nuovi spogliatoi del centro diurno

«Ospiti e lavoratori troveranno un centro nuovo: ingressi, uscite e modalità di accesso ai servizi e agli spazi di socialità sono stati adeguati ai protocolli sanitari legati al Coronavirus – spiega Ivo Manavella, presidente della Cooperativa Sociale Integrazione Biellese -. Dopo una prima fase di studio, con l’aiuto e la collaborazione dell’Unità di crisi di Anffas Nazionale, i nostri tecnici hanno intrapreso la giusta strada che ci ha poi portato all’approvazione di tutto quanto abbiamo realizzato sia da parte della Regione Piemonte sia dell’Azienda sanitaria locale. Tra i lavori più rilevanti che sono stati effettuati, gli spogliatoi e un nuovo bagno assistito».

Ma le novità non finiscono qui. Aggiunge infatti Manavella: «Avvieremo un servizio di assistenza domiciliare, un centro diurno “senza fissa dimora” con i nostri operatori che andranno nelle case delle famiglie per attività riabilitative e di intrattenimento. Sia il servizio domiciliare sia l’attività del centro diurno, per garantire la sicurezza di tutti, necessitano del superamento dei test Coronavirus. Tutti gli ospiti e gli operatori dovranno infatti risultare non positivi ai tamponi, dopodiché potranno accedere agli spazi e iniziare le attività. Ecco perché abbiamo bisogno ancora di qualche giorno per ripartire».

«Nel frattempo ci siamo dotati di un importante quantitativo di dispositivi di protezione – conclude Manavella -. Guanti, mascherine, gel, tute e visiere».

Prima dell’emergenza sanitaria gli ospiti nel centro diurno, che si trova a Gaglianico, erano 55. Alla prossima apertura, hanno valutato i dirigenti, dovrebbero esserci 16 persone accolte dagli operatori. Poi l’obiettivo è di accogliere, progressivamente, tutti.

c.s.

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