Anche CNA Biella punta il dito contro l’Amministrazione Corradino per la “riconversione” di Pettinature Riunite in centro commerciale

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso da CNA Biella in merito alla “riconversione” delle Pettinature Riunite di via Carso in centro commerciale approvata dall’Amministrazione Corradino nel corso dell’ultimo Consiglio comunale che si è tenuto a Palazzo Oropa lunedì scorso 25 luglio.

Gli Organismi democraticamente eletti sono sovrani, così come le decisioni che prendono.

Se è quindi più che legittima la deliberazione della maggioranza consiliare del Comune di Biella lo scorso lunedì in relazione all’area delle cosiddette “Pettinature Riunite” lungo via Carso, riteniamo sia altrettanto legittimo ribadire ancora una volta quanto quella decisione sia sbagliata per il futuro della nostra città.

Questa nostra posizione, per altro non solitaria, mai derivante da valutazioni tecniche, ma sempre stata argomentata da ragioni di vero e proprio sviluppo urbano, economico e sociale, è stata rappresentata oltre che in tutti i dibattiti pubblici, anche durante un’audizione all’interno del Consiglio provinciale dello scorso 28 marzo. Ma nonostante i ripetuti solleciti, non ci è mai stato possibile esporla anche all’interno del Consiglio comunale di Biella.

Parallelamente, oltre alle attività delle minoranze consigliari, un grande movimento di autorevoli associazioni della società civile, e addirittura il quartiere San Paolo, hanno promosso numerosi incontri, anche di altissimo livello, nei quali sono state fornite le ragioni per cui quell’area, unita a quella dei Lanifici Rivetti e del vecchio ospedale, classificata come “Area Est”, dovesse essere considerata “un unicum”, e quindi non una somma incoerente di corpi urbani e aree dismesse, ma un continuo paesaggistico (dalla stazione San Paolo fino al vecchio ospedale, comprendendo tutta la sponda del torrente Cervo fino al ponte della Maddalena), intriso dei valori identitari forti della città e del territorio biellese.

In tutto questo territorio troviamo dispiegata la storia dell’industria tessile dal Settecento al Novecento, che potrebbe rappresentare un vero e proprio “biglietto da visita”, scritto nel paesaggio, di ciò che Biella è stata ed è nell’immaginario diffuso.

E ci stupiamo del fatto che tutto ciò non sia stato considerato dall’attuale maggioranza, che proprio sul turismo e sull’accoglienza ha basato la sua principale attività politica.

Senza una visione d’insieme, totale di queste aree; senza un confronto con tutta la società in chiave futuristica, il rischio che questi luoghi vengano cancellati, e con essi anche i valori sociali, economici, storici che rappresentano, la città, e di conseguenza tutto il Biellese, perderà forse l’ultima vera possibilità di sviluppo e rilancio.

Certo, a tutti è ben noto che gli strumenti attuativi e regolatori esistenti siano complessi e farraginosi, e quanto consentito dall’attuale Piano Regolatore, anche al netto di deroghe, sia datato e vincolante, ma proprio per questo una progettazione d’insieme che veda impegnati figure che vanno dal paesaggista all’investitore privato riteniamo sia fondamentale perché tutti traggano il maggior “profitto” possibile per la città di Biella e per tutto il territorio.

Viceversa, qualsiasi progetto individuale, anche conforme alle regole e ai vincoli della Soprintendenza, quindi accettabile dal punto di vista formale, è un inesorabile passo per demolire l’unicità straordinaria di tutta questa vasta area.

Lo ripetiamo ancora: la Politica non può derogare il proprio ruolo di ascolto e mediazione, e men che meno assecondare o ossequiare il mercato, a scapito di una visione di qualità complessiva della città, soprattutto se la città è capoluogo di un territorio più vasto, e in ballo ci sono scelte come quelle che riguardano le trasformazioni del paesaggio.

Come attori di questo sistema e portatori di molteplici interessi, siamo sempre stati disponibili ad un confronto e ribadiamo con forza la nostra disponibilità per un’azione concreta a favore del territorio e dell’economia che in esso si sviluppa.

Ci rendiamo conto altresì che con operazioni di questo tipo si possono ottenere consistenti “compensazioni” economiche che si possono velocemente capitalizzare e tradurre in interventi di manutenzione e riqualificazione di aree cittadine che ne hanno bisogno da tempo, però ci pare opportuno sottolineare che questo è il momento della responsabilità, il momento di fare scelte consapevoli per le nuove generazioni, e mentre la responsabilità politica termina sicuramente alla fine di ogni mandato, quella sociale, quella verso tutta la comunità biellese, rimane per sempre.

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