Acqua non potabile. Il presidente del Cordar Giroldi: “Problema di natura tecnica, già risolto”

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Pazzesco. Nessuna comunicazione ufficiale sulla questione dell’acqua non potabile. Alcuni sindaci del Biellese hanno emesso ordinanze comunali con le quali si vieta il consumo dell’acqua pubblica per uso alimentare ma non sono state diramate agli organi di stampa informazioni in proposito.

Chiami l’Asl e sembrano cascare dal pero, sul sito del Cordar non c’è il minimo accenno alla questione, vai su Facebook e trovi i post dei sindaci, abbiamo visto quelli di Emanuele Ramella Pralungo (Occhieppo Superiore) e Davide Cappio, che avvisano la cittadinanza anche mediante social network, allo stesso modo in cui il primo cittadino di Occhieppo Inferiore, Monica Mosca, rassicura i suoi concittadini sul fatto che in paese non ci sono controindicazioni al consumo di acqua potabile.

In mezzo a tutto questo, un po’ di “sano” terrorismo mediatico e un po’ di pressapochismo. Entrambi elementi che, giustamente, fanno infuriare il cittadino, ché quando c’è di mezzo la sua salute (e quella dei suoi figli) vorrebbe delle risposte puntuali, non dei balbettii o una pacca sulla spalla virtuale, come dire “vai con Dio, ci pensiamo noi”. Ma noi chi?

Peraltro, il Comune di Strona è interessato al problema solo parzialmente (e oltretutto, previa bollitura, qui l’acqua può essere utilizzata anche per uso alimentare, mentre a Occhieppo Superiore no). Il sindaco sta preparando un’ordinanza che fortunatamente limita il disagio a quattro delle molte frazioni appartenenti al territorio comunale. E qui si può realmente parlare di seplice disagio se è vero, come è vero, che all’interno dello stesso Comune è possibile approvvigionarsi di acqua potabile.

Quindi, al momento, pare che, contrariamente a quanto scritto da alcuni giornali nella serata di ieri, siano solo due i comuni avvisati dall’Asl Biella perché dalle analisi effettuate sull’acqua sono emerse cariche batteriche più elevate del normale e comunque, evidentemente, oltre la soglia di allerta.

Mentre stavamo per caricare questo aritcolo, siamo riusciti a raggiungere telefonicamente Mirco Giroldi, presidente del Cordar: «Si è trattato di un problema di natura tecnica che abbiamo già risolto: un guasto alla pompa dell’impianto di potabilizzazione, quello che immette coloro nell’acqua per renderla potabile. La cosa strana è che sia capitato nelle stesse ore in due comuni così distanti tra loro. Ma il problema era in entrambi i casi assolutamente identico. Abbiamo già campionato l’acqua dopo il ripristino degli impianti ma dobbiamo attendere 72 ore prima di avere dall’Asl l’esito delle controanalisi».

Altro, in questo momento, non ci è dato sapere…

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