Confesercenti del Biellese scende in campo sulla questione dehor e dà i numeri (quelli veri). I conti non tornano, a cominciare da Biella…

0

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso da Confesercenti del Biellese in merito alla questione dei dehor. Con la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia, le amministrazioni comunali hanno proposto al mondo della ristorazione e della somministrazione una “procedura semplificata” per la regolarizzazione degli spazi esterni ai locali pubblici. Procedura che non convince l’assemblea di categoria, e anzi la costringe a… dare i numeri.

Sulla scia delle “comunicazioni” da parte delle amministrazioni locali, in qualità di associazione che raggruppa i pubblici esercizi biellesi, vogliamo apportare il nostro contributo dando a nostra volta “i numeri” che ad oggi, nella probabile inconsapevolezza globale, ruotano intorno al tema dei dehors.

Il discorso infatti non è tanto relativo al “QUANDO” pagare, nonostante si apprezzi lo sforzo atto a posticipare le scadenze, bensì al “QUANTO” e alla sufficienza con cui la questione è stata affrontata, che oggi rischia di intrappolare molti utenti.

Osservando il caso del Comune di Biella, esso invitava le attività ad espletare una “procedura semplificata” (?) presso gli uffici, vantando peraltro di aver lavorato in tal senso, ma applicando di fatto il decreto “Mille Proroghe” di valore nazionale.

Gli utenti avrebbero poi dormito sonni tranquilli, con il loro dehor solo da allestire per la bella stagione. Scopriremo a breve che il suddetto invito nascondeva sgradevoli sorprese. La suddetta comunicazione, imposterebbe infatti una proroga della concessione esistente fino al 30/6 (proroga che avrebbe già dovuto essere garantita dalle modificazioni al decreto “Cura Italia”, ma pazienza).

Di fronte a richieste diverse dall’occupazione permanente, il preventivo generato dalla ditta che riscuote il tributo è fondato sulla tariffazione temporanea che in buona parte della città si colloca a circa 0,50 euro/metro/giorno.

Al termine di questa concessione, il locale dovrebbe poi farne partire un’altra, dal mese di luglio, se volesse comunque mantenere il dehor, e ipotizzando che si optasse per la permanente, la tariffa sarebbe di circa 52 euro/metro/anno, da cui certamente per il 2022 andrebbe scorporato il primo semestre.

Ora tocca a noi: diamo i numeri!

Per un dehor di 50 metri quadri, supponendo che la gestione abbia fatto né più né meno quanto richiesto dal Comune di Biella, il costo fino a giugno (90 giorni) sarebbe di circa 2.400,00 euro a cui andrebbero poi sommati i 1.300,00 euro per il semestre rimanente, posto che si proceda con una nuova richiesta di concessione, stavolta permanente.

Impostando in partenza una procedura di tipo permanente, invece il calcolo andrebbe fatto secondo la tariffazione più bassa, portando il costo annuale a circa 2.600,00 euro (200,00 euro in più del costo trimestrale) da cui comunque per il 2022 andrebbero scorporati i primi 3 mesi, 650,00 euro.

Di seguito un semplice schema per riassumere la situazione (a Biella):

Quindi: 3.700,00 euro contro meno di 2.000, a questo per ora porterebbe la “procedura semplificata”,
ovviamente senza la componente di maggiori costi legata ai rifiuti.

Risulta inaccettabile.

Le attività in questione non hanno la forza per sopperire né a questo genere di costi, né a questo genere di confusione. La fine della situazione emergenziale dell’economia, aggravata anche dal caro bollette, non
coinciderà con la fine dello stato di emergenza pandemica fissato a oggi per il 31 marzo e a tal proposito ricordiamo che alcuni Comuni italiani (Ferrara e Genova ad esempio) stanno provvedendo ad esentare il pagamento del suolo pubblico per tutto il 2022 a sostegno di una categoria che genera occupazione e tiene vive le nostre piazze e le nostre strade.

Sappiamo che la questione si pone trasversalmente in tutte le amministrazioni del territorio, alle quali, insieme con quella di Biella, allarghiamo un nuovo appello al di là di ogni polemica, affinché si analizzi la questione alla luce dei suddetti ragionamenti.

Confesercenti del Biellese

Condividi:

Commenti chiusi