“La città delle farfalle”. Un progetto che trasforma l’invecchiamento della popolazione biellese in risorsa

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L’indice di vecchia è un indicatore statistico che si applica alle indagini demografiche per evidenziare il rapporto tra il numero di anziani (65 anni e oltre) e di giovani (0-14 anni) in un dato territorio preso a campione. Se il campione è la provincia di Biella, le percentuali sono sconfortanti: nel 1991 l’indice di vecchiaia era di 166 anziani ogni 100 giovani, oggi è di 248 anziani ogni 100 giovani.

A livello nazionale le cose stanno diversamente, infatti l’indice si attesta su 168 anziani ogni 100 giovani. Questo evidenzia come per il nostro territorio l’indicatore non sia molto lontano dal fotografare un Biellese in cui i cittadini anziani siano all’incirca 1 su 3. E qui le possibilità sono sostanzialemnte due: o si considera l’anziano come un peso per la società o lo si considera come una risorsa.

In ogni caso, indipendentemente dalla scelta, una cosa è sicura: i numeri ci dicono che il 1° gennaio del 2018 gli anziani residenti nel Biellese erano 12.712. Un numero importante, che impone delle riflessioni cogenti. Una di queste è rappresentata dal progetto scritto da un’anestesista del “Degli Infermi”, la dottoressa Manuela Mazza, e intitolato “La città delle farfalle: un progetto a favore dell’invecchiamento attivo”.

La dottoressa Manuela Mazza

«Nella mia quotidianità lavorativa – spiega la dottoressa -, mi sono ritrovata spesso a chiedermi a cosa sia servito aumentare di 12 anni l’aspettativa di vita negli ultimi 60 anni attraverso il miglioramento della qualità della vita e delle cure in campo medico se poi molti anziani finiscono per rappresentare un peso per la società, perché la società non è pronta per loro. Tutte le volte che approccio un anziano, mi rendo conto di quanto sia marginale affrontare solo farmacologicamente o in modo interventistico la sintomatologia legata alla terapia del dolore. Gli anziani hanno bisogno di un mondo intorno a loro, un mondo in cui si possano muovere agevolmente senza barriere all’interno della loro abitazione, per le strade della città o sui mezzi pubblici. Hanno bisogno di una città che permetta loro di spostarsi senza dover chiedere sempre aiuto ai familiari. C’è un problema di solitudine, di depressione, di immobilità».

La promozione dell’invecchiamento attivo non è recente, il primo piano d’azione fu concordato dall’ONU nel 1982. Il 1999 è stato proclamato “Anno internazionale degli anziani” e la Comunita Europea ha proclamato il 2012 “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale”, introducendo l’indice dell’invecchiamento attivo, che misura le quattro aree in cui l’anziano può realizzarsi: autonomia, occupazione, partecipazione sociale e cultura.

«La mia proposta – precisa Manuela Mazza – è quella di creare una città parallela all’interno di Biella che ho ribattezzato “La città delle farfalle”, una città a misura d’anziano. Ho scelto la farfalla come metafora perché rappresenta l’ultimo stadio della vita del bruco, simbolo di libertà: gli anziani hanno tempo libero; leggerezza: le questioni della vita vengono ridimensionate e viste da un’altra prospettiva; e colore: per l’importanza di mantenere un umore allegro, del divertimento e della gioia».

Gli interventi principali si possono dividere in:
– interventi sull’ambiente in cui si muovono gli anziani: ristrutturazione abitazioni, nuovi concetti di
abitazione (co-housing e villaggi per anziani), strade, marciapiedi con scivoli, posizionamento di panchine per la sosta, bagni pubblici, semafori con segnali visivi e acustici, eliminazione barriere architettoniche, percorsi consigliati e ben segnalati per gli anziani soprattutto tra punti di loro interesse;
– interventi sul trasporto pubblico: bus adatti alla disabilità, navette a chiamata, accordi con i taxi per avere tariffe agevolate e taxi attrezzati per disabilità, mezzi di trasporto che intercettino i punti di loro interesse (es. ospedale, centri anziani, Città Studi);
– interventi sulla persona: benessere fisico e psicologico;
– interventi che promuovano la partecipazione sociale: partecipazione alla vita pubblica, presenza
nelle scuole;
– interventi che stimolino l’apprendimento: apprendimento digitale, Università della terza età;
– interventi per aumentare la sicurezza degli anziani: campagna d’informazione anti-truffa;
– Interventi di riconoscimento sociale del lavoro svolto dagli anziani;
– sostegno ai redditi bassi sui beni di prima necessità: accordi con le associazioni della distribuzione e
dei consumatori per l’offerta di generi alimentari e beni di prima necessità a prezzi calmierati, gruppi
di acquisto solidale, convenzione tra Comune e aziende erogatrici di energia, gas, acqua, rifiuti, trasporti al fine di ottenere tariffe agevolate e/o bonus per i pensionati a basso reddito.

«Il primo passo – conclude – è quello di creare dei tavoli tra Amministrazioni, Associazioni di volontariato, Enti locali, ASL Biella, Forze dell’Ordine, Scuola e Curia per individuare le azioni già in essere e valutare quali possano essere gli interventi più appropriati per i cittadini biellesi sulla base delle esperienze e delle caratteristiche specifiche della nostra popolazione di anziani».

 

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